Creatività, umiltà, rigore, passione, studio, precisione, flessibilità. Sono queste le parole che sono circolate nell’aula magna di via Trieste durante il primo Career day della sede di Brescia, che per l’occasione ha riunito dieci professionisti che si sono saputi distinguere nei diversi ambiti imprenditoriale, editoriale e della comunicazione
Storie emblematiche e di successo, certo, ma anche testimonianze di percorsi possibili, costruiti pezzo dopo pezzo, e consigli concreti da cui gli studenti potranno trarre spunto in futuro. Una sezione del Career day è stata dedicata all’area no profit, organizzato dal corso di laurea mgistrale in Progettazione pedagogica e formazione delle risorse umane.
Gli studenti e i laureati di tutte le facoltà e corsi di laurea hanno incontrato recruiter e manager aziendali ed hanno presentato personalmente la propria candidatura. Molti di loro hanno preso parte ad attività formative individuali o di gruppo riguardanti digital reputation, simulazione del colloquio di selezione, speed interview, e consulenza one to one settore.
Anche il rettore Franco Anelli, visitando gli stand, ha sottolineato quanto sia importante per gli studenti questo momento di avvicinamento alle aziende. Un’azione che l’Ateneo sta portando avanti ormai da anni con attività di formazione mirate a facilitare l’inserimento nel mondo del lavoro.
Mente aperta e propensione a fare nuove esperienze sono le attitudini fondamentali che gli studenti devono avere secondo Andrea Busato di Safilo Group: «Occorre essere pronti ai cambiamenti: quando il treno delle occasioni passa, bisogna accoglierlo e sopravvivere alle novità».
Il consiglio di Lorenzo Dornetti di AGF Group, è invece quello di «partire sempre dalla realtà: oggi una posizione lavorativa su tre riguarda il settore Sales & marketing, pertanto anche chi sta effettuando un percorso di studi diverso dovrà fare i conti con questo fattore».
Sul “Dovere di sapere e il desiderio di conoscere” si è incentrato l’intervento di Stefano Scarpa che agli studenti ha detto: «Occorre crederci, impegnarsi e provarci ma evitate sempre le scorciatoie. Per arrivare ci vuole la strada giusta».
Stefano Mauri del Gruppo editoriale Mauri Spagnol ha affermato che «non è un momento d’oro per le professioni umanistiche: internet sta mutando i sistemi di fruizione e distribuzione dei prodotti culturali. Il consiglio da dare ai giovani? Cercate di eccellere». Questo anche il messaggio di Edoardo Brugnatelli di Mondadori e di Daniele De Cicco della Scuola Holeden.
Concetti ripresi anche da Paolo Groff della Gnutti Carlo che ha sottolineato che «l’ambiente in cui le persone fanno business è complesso e volatile; abbiamo moltissime informazioni eppure non sempre sappiamo distinguere quelle reali dalle cosiddette fake news. A ciò si deve aggiungere che, geograficamente parlando, il territorio d’azione oggi è il mondo, non più solo l’Italia. Il consiglio? Siate preparati».
Diversificazione è la parola chiave secondo Antonio Bartesaghi di Omet Group: «Nel contesto lavorativo è lo strumento essenziale per sviluppare le competenze e applicare le stesse in settori completamente diversi. Suggerisce di cogliere tutte le opportunità Giampiero Giuliano di Univet e di pensare all’internazionalizzazione con un percorso inverso ovvero partendo dalla pratica alla teoria. Quello che ha fatto Adelaide Corbetta di Adicorbetta, unica donna fra i relatori, come ha tenuto a sottolineare, che ha incalzato gli studenti a studiare la grammatica, fondamentale nell’attività di comunicazione.