Non sono persone con bisogni speciali, i bisogni sono gli stessi per tutti: speciali sono i mezzi per soddisfarli. Questa l’idea condivisa da tutti i partecipanti all’incontro “Vivere con una malattia rara disabilitante” promosso dal Centro di Ateneo per la Vita dell’Università Cattolica in collaborazione con la Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli tenutosi alla vigilia della Giornata Internazionale delle Persone con disabilità, celebrata il 3 dicembre in tutto il mondo.
In un’aula gremita dagli studenti della sede, l’incontro è stato introdotto da S. E. Mons. Claudio Giuliodori, Assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e dal Professor Massimo Antonelli, Direttore del Centro di Ateneo per la vita. Nel corso della mattinata molte e significative le testimonianze di rappresentanti delle Associazioni che si occupano di disabilità, e di docenti dell’Ateneo nel segno dell’inclusione, della vitalità e della speranza, senza cedimenti al solo coinvolgimento emozionale, ma finalizzate alla ricerca di soluzioni condivise e concrete.
“Quante volte anche noi ci sentiamo oggetti di scarto? – questa la domanda chiave, ripresa da papa Francesco e proposta ai partecipanti da Giuseppe Zampino, Direttore della UOSA Malattie rare e Difetti congeniti del Policlinico Gemelli e promotore dell’evento –. La sofferenza espressa diventa patrimonio di tutti. E se insieme riusciamo a recuperare noi stessi, facciamo di noi e degli altri un’opera d’arte”.
La giornata è proseguita con un doppio evento pomeridiano e serale che ha visto protagonista l’Orchestra Sinfonica Esagramma, di cui è direttore artistico Pierangelo Sequeri, che ha tra i componenti persone con disabilità, insieme a musicisti del Conservatorio di Santa Cecilia di Roma, nell’Auditorium dell’Università Cattolica.
Suonare insieme non tocca solo il mondo della disabilità: vivere insieme è possibile solo cercando un’armonia, anche se siamo tutti diversi, proprio perché siamo tutti diversi.