di Giulia Fraschini *

Dieci giorni in Cina con il progetto promosso da COMAU (COnsorzio MAcchine Utensili), azienda leader nel campo dell’automazione presente a livello globale. Il mio Summer Program cinese mi ha segnato, mi ha arricchito da tutti i punti di vista. Mi ha permesso di conoscere una nuova cultura attraverso il contatto con persone nate e vissute lì. 

La cultura cinese è totalmente differente da quella italiana. I cinesi sono persone che devono essere scoperte poco per volta in quanto hanno un carattere molto timido e chiuso, però uno degli aspetti che li caratterizza è la generosità, una virtù bellissima che mi ha davvero colpito nel profondo. Un esempio è stato il mio compagno di corso Rico, un ragazzo che lavorava presso COMAU, ma che al tempo stesso seguiva le lezioni con noi. Facendo molto spesso parte dello stesso team, si è creato un rapporto di amicizia, tanto che lui si interessava costantemente del benessere del gruppo.

Sono partita per Shanghai con l’obiettivo di dare un esame e devo ammettere che inizialmente mi sono trovata un po' in difficoltà principalmente per i ritmi che dovevamo sostenere. Sono stati dieci giorno molti intensivi quelli all’interno della PPM School, Project and People Management School. Durante questo periodo ci siamo focalizzati su quali sono le metodologie giuste e gli strumenti necessari per gestire e supervisionare un progetto e inoltre, abbiamo studiato le tecniche in modo tale da riuscire a guidare le persone a raggiungere il risultato finale a livello lavorativo.
 
Uno degli aspetti maggiormente interessanti è stata simulare di essere manager o project manager per un giorno. Stando a contatto con i veri manager o project manager per una giornata intera, abbiamo partecipato ai loro meeting, abbiamo interagito e ci siamo confrontati su vari temi e/o progetti che stavano gestendo in quel momento, proprio come fossimo dei loro colleghi. È stata un’esperienza che mi ha permesso di capire come devono essere gestite le difficoltà che possono insorgere durante il lavoro e che alla fine con l’aiuto di ogni singolo membro del proprio team si può arrivare all’obiettivo che ci si è prefissati. 

Grazie a questa esperienza sono riuscita a migliorare le mie competenze di team-working, di confrontarsi con altre persone e di scambiarsi idee, talvolta differenti, ma con l’obiettivo comune di raggiungere lo stesso risultato. Bisogna imparare ad ascoltare le persone che si ha di fronte e anche se si hanno opinioni diverse, con pazienza e con la volontà di voler imparare e conoscere, alla fine si riuscirà sempre a trovare un punto in comune. 

Uno degli aspetti su cui hanno spinto molto i nostri trainer è stato il public speaking: non nascondo che inizialmente non è stato semplice, ma grazie al supporto e ai consigli che ci sono stati dati sono riuscita a trovare più sicurezza in me stessa e ad avere più confidenza con lo “stage”. 

Abbiamo avuto la fortuna di visitare la General Motors, azienda produttrice di autoveicoli presente a livello globale attraverso vari marchi. Grazie alla spiegazione di una guida abbiamo visto le varie fasi di assemblaggio e montaggio delle auto e il fatto più affascinante è stato vedere come lavoravano i robot: sembrava quasi che danzassero mentre svolgevano la propria attività. 

Per concludere non è mancato il tempo nel week-end di visitare la città antica Han Xiang, sempre vicino a Shanghai; durante il tour, in mezzo alle piantagioni di loto, si poteva captare una tranquillità e un’atmosfera del tutto surreale, completamente opposta al traffico e alla moltitudine di gente che invece si trova nella metropoli. 

* di Opera (Mi), corso di laurea magistrale in Mercati e strategie d’impresa, facoltà di Economia, campus di Milano