Un Memorandum of Cooperation tra l’Università Cattolica del Sacro Cuore e il Nato Rapid Deployable Corps in Italia (Nrdc-Ita). L’accordo, che prevede lo sviluppo di progetti di formazione e di ricerca sui temi della sicurezza e della difesa, è stato siglato martedì 5 dicembre dal rettore dell’Università Cattolica professor Franco Anelli e dal Capo di Stato Maggiore del Nrdc-Ita Generale di Divisione Maurizio Riccò.
L’intesa prevede la partecipazione di studenti selezionati dell’Università Cattolica, sotto supervisione accademica, alle attività di studio e di approfondimento che il Corpo d’Armata di Reazione Rapida dell’Alleanza Atlantica conduce su scenari di crisi reali o fittizi di esercitazione tramite il team “Knowledge Development” (Kd). Il Kd è una branca funzionale del Nrdc-Ita deputata alla comprensione di sistemi complessi e che pone particolare attenzione allo sviluppo e alla presentazione di analisi politiche, economiche, sociali, infrastrutturali e di informazione.
«La sigla dell’accordo di cooperazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore corona l’ambizione del Nrdc-Ita di poter vantare la collaborazione con una così prestigiosa Università», ha dichiarato il Generale di Divisione Riccò. «Sono fermamente convinto che ciò possa fornire ai militari dell’Alleanza un prezioso contributo alla comprensione delle dinamiche culturali e delle complesse dimensioni politiche, economiche e sociali che caratterizzano i moderni scenari di crisi, che la Nato monitorizza costantemente».
«Si tratta di una grande opportunità per la nostra Università» ha detto il rettore Franco Anelli. «Grazie a questo accordo i nostri studenti potranno fare pratica, verificando personalmente come funziona il meccanismo della difesa, che mira anzitutto a “prevenire il pericolo”». Infatti, ha specificato Vittorio Emanuele Parsi, direttore di Aseri-Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali e docente di Relazioni internazionali, presente alla firma del Memorandum of Cooperation, «lo scopo della difesa intelligente è evitare situazioni di crisi e che queste degenerino. È chiaro poi che una sinergia tra i luoghi in cui si studiano i problemi nella loro genesi, anche in termini più teorici, e il posto in cui si applicano le soluzioni per evitare che le crisi possano costituire una minaccia per la sicurezza nazionale sia un beneficio per il Paese».
L’obiettivo dell’intesa è favorire un’interazione a beneficio di entrambe le istituzioni: da una parte, gli studenti avranno la possibilità di effettuare esperienze nuove, come tirocini e partecipazione ad attività formative; dall’altra, Nrdc-Ita metterà a disposizione le sue competenze tecniche realizzando seminari, conferenze o lezioni su argomenti di sicurezza internazionale e Nato.
L’Nrdc-Ita ricorrerà all’attività scientifica dell’Università per analizzare e comprendere situazioni complesse legate agli scenari di crisi, in linea con il “Comprehensive Approach”, introdotto dal nuovo concetto strategico della Nato, che prevede l’interazione tra mondo politico, militare e civile nell’ambito del crisis management.