di Ilaria Brutti *
Lasciare l’Italia per andare all’estero a fare uno stage è il modo migliore per dare una svolta al proprio percorso accademico. Ho avuto l’opportunità di lavorare per CITIC Telecom International, azienda appartenente al gruppo cinese CITIC, e di sentirmi parte di un team splendido, che dal primo momento ha cercato di inserirmi, avvicinarmi alla propria cultura e accertarsi che la mia permanenza a Hong Kong fosse il più piacevole possibile.
In quanto Sales Intern, ho avuto l’occasione di partecipare a numerosi eventi di settore, soprattutto alla Camera di Commercio Inglese, con l’obiettivo di attrarre potenziali clienti. Da subito ho toccato con mano cosa significasse lavorare in questo dipartimento e ho avuto una conferma in più che questo ruolo fa proprio per me. L’entusiasmo con cui i miei colleghi e i miei superiori hanno sostenuto le mie attività e le mie proposte in azienda mi ha fatto capire quanto effettivamente ci sia spazio per chi ha voglia di fare.
Non è stato difficile creare nuove amicizie e tessere una rete di conoscenze sia professionali che non. Ed è ciò che ha reso il mio viaggio un’esperienza unica. La naturalezza e la facilità con cui si sono instaurate le relazioni con gli asiatici e con gli expat mi hanno permesso di partecipare a conversazioni arricchenti sotto ogni profilo. Se è vero che trascorrere del tempo all’estero a contatto con diverse realtà è un ottimo modo per crescere, allora ad Hong Kong posso dire di aver ampliato ancora una volta i miei orizzonti.
La condivisione dell’alloggio con altri studenti internazionali e la cura dei rapporti tra gli stessi sono aspetti a cui InternGroup ha prestato molta attenzione. Le gite e le escursioni sono state un ottimo modo per socializzare, scoprire i segreti della cultura locale e assaggiare il cibo tipico. Situato in una posizione strategica, l’appartamento a disposizione era molto confortevole e un vero e proprio punto di ritrovo per i ragazzi.
La mia passione per le lingue straniere mi ha permesso di aggiungere alla conoscenza di inglese, russo e spagnolo, qualche parola ed espressione in Cantonese. Senza accorgermene, con questo piccolo gesto, mi sono guadagnata la stima degli Hong Kongesi, un popolo dalla gentilezza ammirabile, che quotidianamente ha avuto la pazienza di insegnarmi questa varietà di cinese. Anche se solo per due mesi, il legame con tutti i miei amici era talmente intenso che, salutandoci tra lacrime e abbracci, sono stata invitata a tornare da loro e sono certa che lo farò!
Vivere tutto questo in una città come Hong Kong non è stato altro che il valore aggiunto. Questa metropoli, in cui l’apertura internazionale si intreccia a una cultura asiatica fatta di rispetto e dedizione, è il luogo adatto per mettersi in gioco. A volte bisogna solo chiudere la valigia e partire per nuove avventure.
* 24 anni, di Vittorio Veneto (Tv), studentessa della laurea magistrale in Scienze linguistiche, indirizzo Management internazionale, facoltà di Scienze linguistiche e letterature straniere