Al momento la situazione è stazionaria: dai Collegi dell’Università Cattolica del Sacro Cuore nessuno entra e nessuno esce. Le residenze sono aperte esclusivamente per gli ospiti interni che non sono tornati a casa all’inizio della sospensione delle lezioni, i visitatori non sono ammessi. Al momento nella sede di Milano la Residenza Buonarroti ospita anche i (pochi) collegiali dell’Augustinianum e del Ludovicianum, con l’obiettivo di minimizzare i contatti anche con il personale addetto e con criteri di distribuzione che garantiscono la sanificazione dei locali, mentre le ragazze del Marianum e del Paolo VI sono rimaste nei rispettivi collegi; a Roma le studentesse del San Luca-Armida Barelli, che abitualmente occupa un’ala del Policlinico Gemelli, sono state parzialmente trasferite presso il Collegio Ker Maria. Alcune sono rimaste a occupare un piano: lavorano già in Ospedale, ed è più facile prestare aiuto e gestire i turni restando dentro.
A chi in questo momento si trova lontano dal Collegio si consiglia assolutamente di rimandare il rientro al termine dell’emergenza; i locali comuni sono deserti e la convivialità e la condivisione del Collegio sono sospese fino a nuove disposizioni (per un aggiornamento costante sul funzionamento dei servizi si rimanda all’articolo in costante aggiornamento su EDUCatt EPeople e alla notizia sul sito di Educatt).
I Collegi però non si fermano, o meglio: non vogliono fermarsi. Di fronte a una situazione così incerta e poco chiara i ragazzi e le ragazze che hanno fatto dei Collegi la loro casa non stanno in silenzio; tramite una (mai così piccola, ma potente) finestra sul mondo, i social, stanno raccontando ai loro colleghi e alle loro famiglie cosa stanno facendo, cosa stanno vivendo e come stanno andando avanti. Il loro motto è quello che rimbalza di bocca in bocca, di tastiera in tastiera, di balcone in balcone in tutta Italia: andrà tutto bene.
A Milano si approfitta del momento incerto per confrontarsi e per radunarsi, ovviamente in maniera virtuale: con l’hashtag #augustinianumnonsiferma gli Agostini raccontano i loro incontri in streaming, tra gli studenti e la Direzione, all’interno della classe interattiva su Blackboard e su Microsoft Teams dove si recita la Via Crucis e si vive la Quaresima, dove la Commissione Liturgica si riunisce e i collegiali rimasti a Milano o nelle loro case partecipano alla Santa Messa e recitano il Rosario con la guida dell’assistente spirituale dell’Augustinianum don Daniel Osvaldo Balditarra.
Viene invece dal Collegio Marianum l’invito della direttrice Maria Grazia Fiorentini a non smettere di «coltivare la rete di relazioni» e a «sperimentare nuove formule educative per coltivare la dimensione comunitaria»: il suo messaggio video a confrontarsi anche e soprattutto in situazioni così nuove e difficili è stato recepito in pieno dalle Marianne, che animano il loro blog Marianum Post con recensioni e articoli scientifici per accorciare le distanze le une con le altre.
Dalla Lombardia all’Emilia-Romagna e al Lazio, i collegiali di tutta Italia sono uniti dalla solidarietà gli uni con gli altri e dalla voglia di comunicare: da Piacenza i ragazzi del Sant’Isidoro esprimono su Instagram il desiderio di riunirsi presto «come una grande famiglia» e di «riprendere le nostre vite da dove le abbiamo interrotte (magari con un pizzico di amore in più per il nostro Paese)», pubblicando un disegno dove l’Italia viene abbracciata da un dottore e sottolineando l’invito a prendersene cura.
Così anche i ragazzi del Collegio San Luca-Barelli a Roma: l’invito che emerge dai social è proprio quello di prendersi cura l’uno dell’altro, ma a distanza. Rispettare i dieci comportamenti da seguire del ministero della Salute, seguire assieme le Sante Messe in diretta dalla pagina Facebook della diocesi di Roma, prendere parte al ritiro spirituale predicato da don Fabio Rosini, ovviamente sempre in streaming: sono questi i modi per mantenersi virtualmente vicini e darsi ascolto. Le ragazze del Ker Maria infine raccontano le loro due settimane di quarantena su Instagram, pubblicando foto scattate (in momenti diversi) nel loro giardino ed esprimendo il desiderio di poter tornare presto a farne molte altre tutte assieme.
Messaggi di speranza, un «inno alla vita» che non si arresta: è questo il messaggio che i Collegiali vogliono trasmettere all’intera comunità universitaria, e che sta dietro anche ai cartelloni appesi dalle ragazze del Paolo VI e del Marianum rimaste a Milano e dai ragazzi del Nuovo Joanneum a Roma e dietro ai loro sorrisi, con la speranza «di poter presto prendere il treno dei nostri desideri che ci riporti tutti nella nostra seconda casa».