Un riconoscimento internazionale per il “contributo apportato alla neurochirurgia” è stato attribuito a Massimiliano Visocchi, ricercatore di Neurochirurgia all’Università Cattolica di Roma, da Atul Goel, direttore della Neurochirurgia di Mumbai, membro del Consiglio direttivo della World Federation of Neurosurgical Societies (Wfns) e presidente della Cranio Vertebral Junction and Spine Society.
Il premio è stato consegnato al neurochirugo della Cattolica nel corso del Simposio “State of Art Indian Neurosurgery - Symposium Showcasing Indian Neurosurgery and Diversity Indian Culture che si è svolto nei mesi scorsi a Mumbai, presenti oltre 300 neurochirurghi asiatici.
Atul Goel, guru della neurochirurgia indiana, ha sottolineato i meriti scientifici di Visocchi, unico neurochirurgo italiano inviato al convegno per il valore dei suoi studi sugli approcci chirurgici alla cerniera cranio cervicale, un complesso argomento su cui è stato istituito a Roma un master e un centro di ricerca su Approcci chirurgici alla cerniera craniocervicale (direttore del master e del Centro il professor Gaetano Paludetti, direttore scientifico il professor Massimiliano Visocchi).
«La cerniera cranio cervicale - spiega Visocchi - consente l’articolazione del cranio con il collo è costituita dalla base del cranio e dalle prime due vertebre cervicali che prendono il nome di atlante (come il nome del Dio che sorreggeva il mondo) ed epistrofeo. Queste due vertebre sono articolate con la base del cranio e tra loro stesse per mezzo di legamenti, questi ultimi costituiti da tessuto connettivo elastico che svolge la funzione di una sorta di imbracatura. All’interno della cerniera c’è una struttura nervosa delicatissima che prende il nome di tronco dell’encefalo direttamente connessa al midollo spinale».
«Nel tronco dell’encefalo - continua Visocchi - hanno sede nobilissime strutture nervose che regolano lo stato di coscienza, la pressione arteriosa, la frequenza cardiaca e il respiro, inoltre passano fibre che veicolano informazioni di senso e di moto ai quattro arti».
Quindi un danno del tronco può essere associato a paralisi, disturbi della sensibilità, del sistema cardiocircolatorio, del respiro e dello stato di coscienza fino alle condizioni estreme del coma. La terapia neurochirugica di queste malattie associate a instabilità cranio–cervicale è una terapia etiologica o causale, ma anche sintomatica: ciò vuol dire che vengono rimosse le cause della malattia e anche corretti i suoi effetti.
Oltre alle malformazioni dette “dismorfismi” altre condizioni possono accompagnarsi a quadri analoghi come le malattie genetico – dismetaboliche. Tra queste la cosiddetta trisomia del 21° cromosoma o Sindrome di Down, la Mucopolisaccaridosi, grave malattia metabolica da accumulo dei mucopolisaccaridi, normali costituenti del tessuto connettivo conseguente a danno congenito del loro metabolismo, i traumi del capo e del collo, l’Artrite Reumatoide malattia infiammatoria sistemica e i tumori ossei e cartilaginei.
«La neurochirurgia dell’Università Cattolica e del Policlinico Gemelli - conclude Visocchi -ha raggiunto ottimi standard nel trattamento di questi problemi sia in età pediatrica che adulta».