di Ludovica Alberani *
Ho trascorso quattro settimane in Costa Rica lavorando in due programmi differenti: piantagione di caffè e Animal Rescue Center. Provando a racchiudere tutta l’esperienza in tre parole direi sicuramente adattamento, selvaggia e intensa. Data la natura estremamente differente dei due progetti vorrei spendere due parole per ciascuno.
Piantagione di caffè e Atenas
Le prime due settimane le ho trascorse nella città di Atenas, vivendo in una famiglia e lavorando in una piantagione di caffè. Mi sono lanciata in questa esperienza un po’ alla cieca ascoltando i consigli del coordinatore Diego. È un progetto che consiglio a tutti, estremamente arricchente, sia per quanto riguarda la conoscenza delle piante di caffè, sia per tutto il processo di produzione che richiede un sacchetto di prodotto.
La piantagione si trova a circa 30 minuti dalla città, ma è tranquillamente raggiungibile con i mezzi; il lavoro che si svolge è principalmente manuale, come pulire le piante, manutenzione generale, raccogliere i chicchi, tostare il caffè e impacchettarlo. È abbastanza impegnativo dal punto di vista fisico e varia molto in base alle esigenze che richiede la giornata. Serve tanta voglia di fare e un po’ di spirito di adattamento. La piantagione è a conduzione familiare e Gerardo è il proprietario, un uomo straordinario, cui piace molto parlare con i volontari e creare un rapporto con loro. Ama anche conoscere le culture e le usanze delle persone e a sua volta trasmettere molto della cultura “tica” (costaricana). Il venerdì̀ non si lavora in piantagione ma ci si reca con Gerardo al mercato degli agricoltori per vendere il caffè, e questo dà la possibilità di entrare in contatto con tantissime persone del luogo e vedere qualcosa di davvero speciale e caratteristico.
L’alloggio in famiglia è stato molto piacevole, sono stati sempre molto cordiali, mi hanno trattata come una figlia. In particolare Alicia, la padrona di casa, era un’ottima cuoca e sempre attenta alle mie esigenze. Non mancavano acqua calda, wifi e l’ottima pulizia della casa.
In queste due settimane ho anche frequentato 15 ore di lezioni private di spagnolo e una lezione di cucina e ballo. La vita ad Atenas è molto tranquilla, le persone sono molto gentili e disponibili, ho avuto anche il tempo di viaggiare insieme alle altre volontarie italiane e vedere tantissimi posti indimenticabili e fare un po’ la vita da “turista” in quel bellissimo paese.
Animal Rescue Center
Le ultime due settimane sono state completamente differenti: l’Anima Rescue Center è una realtà a parte, un mondo immerso nella natura. Si parla solo inglese poiché la maggior parte delle persone non parla lo spagnolo o lo parla poco. La vita lì, ovvero le riunioni, i pasti e il lavoro con gli animali, è scandita da orari ben precisi. Il centro in sé offre tutto, grandi camerate, bagni e docce in comune, sevizio di lavanderia, piscina e zona relax. Il giovedì si possono fare delle gite in giornata in alcune mete turistiche e i coordinatori organizzano delle attività come falò, quiz night o lezioni di spagnolo.
Ma tutto questo è solo il contorno di quello che veramente si fa: si lavora in team, ogni squadra ha un leader e si occupa di determinati animali e lavori. C’è un grande spirito di gruppo e cooperazione, c’è un enorme entusiasmo da parte di tutti e questo rende tutto più divertente e piacevole. Il lavoro anche qui è molto fisico e abbastanza faticoso e consiste nella pulizia delle gabbie e nel dare da mangiare agli animali. Ci sono due squadre che differiscono un po’ dalle altre: una squadra in particolare che tutti i giorni prepara i vari pasti per ciascun animale in base alle esigenze, e un’altra che invece lavora nell’ospedale e tratta gli animali più a rischio o i cuccioli.
Se ti piacciono gli animali questa è l’esperienza ideale, c’è molto contatto con loro e proprio per questo è anche necessario imparare a conoscerli, saperli approcciare e capire quando fare qualcosa e quando no. Ti affezioni estremamente a queste creature e loro si affezionano a te, l’importante è stabilire un legame con ciascuno e ricordarsi sempre che sono animali e non pupazzi e specialmente che sono imprevedibili. Questo luogo inoltre aiuta a creare dei legami molto profondi con le altre persone, un po’ dovuto al fatto che si convive 24 ore su 24 con le stesse persone e un po’ perché si respira un clima molto familiare.
Il volontariato internazionale è un’esperienza che consiglio vivamente a tutti, ma per viverla al meglio bisogna essere disposti a mettere da parte le proprie abitudini, essere aperti al nuovo e all’incerto e mettersi totalmente in gioco.
* studentessa del corso di laurea triennale in Scienze e tecniche psicologiche, facoltà di Psicologia, campus di Milano