Quale sarà il futuro dell’Europa? Dopo gli esiti delle Elezioni europee, Cattolicanews ha chiesto un commento a caldo ad alcuni docenti dell’Ateneo
di Milena Santerini *
Le elezioni del 26 maggio confermano l’interesse degli europei per l’Europa. Come non accadeva dal 1979, c’è stato un aumento dei votanti in quasi tutti i paesi (tranne l'Italia, in controtendenza). Soprattutto, dopo decenni di stanchezza, si è votato pro o contro l’Europa e l’Unione esce rafforzata da questo voto, anche grazie ai giovani. Un organismo come l’Unione Europea è e resta una costruzione di successo, un’invenzione storica che non solo ha saputo creare una nuova cooperazione sulle macerie della seconda guerra mondiale, ma sta reggendo anche agli urti della globalizzazione e alle politiche del risentimento che vorrebbero tornare ai bellicosi nazionalismi.
Si assiste alla crisi dei vecchi partiti (conservatori e socialisti) ma gli elementi di novità non sono a senso unico. Infatti, il successo dei Verdi sull’onda del movimento dei giovani guidati da Greta parla di una nuova generazione Europea, pro ambiente ma anche pro immigrati.
Complessivamente, si conferma quindi ancora una maggioranza europeista e i partiti nazionalisti, pur aumentando, non sfondano. In un mondo che cambia, l’Europa è forse apprezzata più da chi non ce l’ha e vorrebbe conquistare il nostro benessere. Gli europei d’ora in poi dovranno imparare ad apprezzare di più il dono di vivere uniti e in pace e anche a condividere questo privilegio con chi cerca accoglienza.
* docente di Pedagogia sociale e interculturale