di Giuseppe Langella *
Com’è noto, la tipologia A della prima prova scritta del nuovo esame di Stato consiste nell’«analisi e interpretazione di un testo letterario italiano, compreso nel periodo che va dall’Unità d’Italia ad oggi». Diversamente dalla normativa precedente, che lasciava indeterminata la natura e la collocazione storico-geografica del brano iniziale, il «testo» in questione deve appartenere, obbligatoriamente, alla letteratura italiana postunitaria. Sono quindi esclusi in partenza testi: 1) non letterari; 2) stranieri; 3) anteriori al 1861 (compresi Leopardi e il Paradiso dantesco, che pure rientrano nel programma del quinto anno dei licei).
Lo studente potrà scegliere fra due tracce. Verosimilmente, a giudicare dalle simulazioni proposte dal Ministero (Pascoli, Pirandello, Montale, Morante), i due testi, di autori più o meno canonici, saranno uno in prosa, l’altro in versi. La prova è divisa in due parti: la prima, di «comprensione e analisi», è articolata in più quesiti, di taglio anche formale e tecnico-retorico, cui si può rispondere separatamente, punto per punto, o in modo unitario; nella seconda, di «interpretazione», che è in ogni caso discorsiva, il candidato deve inquadrare il testo, facendo gli opportuni richiami storici e culturali.
La prima prova scritta del nuovo esame di Stato, come avveniva del resto anche nella vecchia maturità, è identica per tutti i percorsi e indirizzi dell’istruzione liceale, tecnica e professionale. La letteratura non è inclusa tra le «discipline caratterizzanti», su cui verte invece la seconda prova scritta, che variano a seconda dei corsi di studio in quanto inerenti a specifici profili di conoscenza e di competenza professionale; al contrario, viene assunta a materia «trasversale», che è quanto dire elevata al rango di disciplina basilare, collocata al centro di ogni percorso formativo come luogo privilegiato di sviluppo intellettuale, di crescita umana e civile, di coscienza di sé e del mondo. Collocare l’analisi e l’interpretazione di un testo letterario tra le prove comuni dell’esame di Stato, senza distinzione di percorso scolastico, significa, in altri termini, riconoscere alla letteratura un ruolo irrinunciabile nella formazione delle giovani generazioni.
* docente di Letteratura italiana moderna e contemporanea e direttore del Centro di ricerca “Letteratura e Cultura dell'Italia Unita”