«La storia del Natale inizia con persone umili che vengono dalla periferia: sono le persone oneste che aspettavano e speravano in tempi migliori per le loro famiglie, per il loro paese. Tra questa gente, Dio sceglie a chi affidare la missione per la salvezza di tutto il popolo. Anche a noi il Signore affida di costruire un futuro di pace, un futuro senza paura, per questo oggi preghiamo che è il primo passo verso la pace». Così don Andriy Vakhrushev, della Fraternità sacerdotale della Comunità di Sant’Egidio, ha commentato il Vangelo del giorno, in occasione della tradizionale Cena di Natale, ormai una bella tradizione, che si è tenuta la sera del 9 dicembre nel campus di Roma dell’Università Cattolica.
La cena, organizzata in collaborazione con l’Università Cattolica e la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, ha ospitato circa 120 persone in difficoltà: senza fissa dimora, ospiti della Villetta della Misericordia, anziani soli del quartiere, famiglie dei bambini della Scuola della Pace. Il momento conviviale, gentilmente offerto da EDUcatt, è stato preceduto dalla Preghiera per la Pace, presieduta da don Andriy Vakhrushev, durante la quale sono stati letti i nomi di tutti i Paesi e le regioni del mondo colpiti dalla violenza e dalla guerra e, per ciascun nome, si è accesa una candela, luce di speranza.
Alla realizzazione della cena hanno partecipato 100 studenti del campus di Roma che, dal primo pomeriggio, si sono occupati degli allestimenti della sala della Mensa&Caffè.23 del Polo Universitario Giovanni XXIII, di apparecchiare i tavoli e poi servire il pasto, ma soprattutto di accogliere con il calore dell’affetto e dell’amicizia i numerosi invitati della serata. Un calore che è anche salvare le persone senza fissa dimora dall’«emergenza freddo», che è iniziata per coloro che a Roma vivono per la strada e per i quali nei giorni scorsi gli studenti di Sant’Egidio hanno raccolto numerose coperte e sacchi a pelo.