Ha riscosso un grande successo la mostra “L’Infermiere Oggi. Radici e Prospettive” allestita lo scorso 12 maggio nella hall del Policlinico universitario “A. Gemelli” che ha coinvolto un foltissimo pubblico composto in particolare di studenti di infermieristica insieme ai loro docenti e tutor nonché medici, personale sanitario e visitatori.
L’iniziativa è stata promossa dal corso di laurea in Infermieristica della facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica per ripercorre le tappe fondamentali che hanno portato la Scuola per Infermieri Armida Barelli, istituita nel 1964, all’attuale corso dell’Università Cattolica di Roma.
Il racconto per immagini curato da Lucia Zaino, coordinatrice delle attività professionalizzanti del corso di laurea, insieme alle testimonianze di alcune Suore di Maria Bambina e di ex studentesse della Scuola Armida Barelli, nucleo fondativo delle infermiere del Gemelli, hanno costituito il clou della giornata che ha avuto come slogan: “Gli infermieri al fianco dei cittadini. Vicini ai loro bisogni di salute. Sempre”. La Giornata è stata anche l’occasione per far sì che la professione infermieristica “parli un po’ di sé” sensibilizzando ricoverati e visitatori sui valori della professione infermieristica: “una professione che trova il suo significato più originale e autentico nel servizio all'uomo”.
All’evento hanno partecipato insieme al professor Pierluigi Granone, coordinatore del corso di laurea in Infermieristica dell’Università Cattolica, Enrico Zampedri (sotto a destra), direttore Generale del Policlinico Gemelli, Maurizio Zega, responsabile del Servizio Infermieristico, Tecnico e Riabilitativo Aziendale del Gemelli, Maria Ausilia Pulimeno, presidente del Collegio Ipasvi di Roma.
Tra i tanti testimoni che hanno portato con emozione il loro contributo il professor Giovanni Neri, primo coordinatore del corso di laurea in infermieristica delle Cattolica, e Suor Lina Poddighe, coordinatrice delle attività professionalizzanti del corso di Laurea in Infermieristica della Cattolica fino al marzo 2014.
Nel 1989, in occasione del XXV anniversario della fondazione della Scuola per Infermieri dell’Università Cattolica, San Giovanni Paolo II si rivolgeva a docenti e studenti con queste parole: «Voi operando nel campo della sanità avvicinate la persona sofferente, la quale desta compassione, desta anche rispetto. In un certo senso desta timore, perché è contenuta in essa la grandezza di un mistero che trascende l’uomo».
«La nostra aspirazione, facendo tesoro delle parole del santo Giovanni Paolo II – ha affermato il professor Pierluigi Granone - è quella di formare infermiere ed infermieri che siano capaci non solo di esprimere, dal punto di vista umano e culturale, il meglio della professione, ma che siano al tempo stesso capaci di mantenere fede ai valori “non negoziabili” dell’Istituzione cui apparteniamo, che vedono la persona, soprattutto se fragile perché malata, titolare di attenzioni e cure esclusive, come quelle che ognuno di noi vorrebbe fossero riservate a se stesso».