Apre presso il Policlinico universitario A. Gemelli di Roma quello che viene definito familiarmente dagli addetti ai lavori il “reparto Virtuale” infettivologico: gestirà, attraverso un sistema informatico centralizzato, i casi di infezione che si possono presentare in qualsiasi reparto di degenza. L’attivazione di questa nuova struttura nasce dall’esigenza di ottimizzare al meglio la gestione dei pazienti con infezioni gravi frequentemente causate da germi altamente resistenti (Mdr) che sempre più spesso si osservano in ospedale. Così come è strutturato, il reparto virtuale, il cui nome tecnico è quello di Unità di consulenza infettivologica integrata (Udcii), consiste in un team di infettivologi che è deputato a gestire tutte le consulenze richieste all’Istituto di Clinica delle malattie infettive da parte degli altri reparti del Gemelli. Lo scopo è il controllo e la gestione puntuali, rapidi e proattivi delle infezioni che si osservano in pazienti ricoverati.
«La neonata Unità lavorerà in modo pienamente integrato con le altre dell’Istituto di Clinica delle malattie infettive, con il servizio di Microbiologia, con la direzione Rischio clinico e igiene, con la direzione sanitaria, con tutte le unità operative assistenziali del Policlinico e con la farmacia interna», spiega il professor Roberto Cauda, direttore dell’Uoc di Malattie infettive del Gemelli.
«L’Unità integrata - chiarisce Massimo Fantoni, che ne è il responsabile -, rappresenta, così come è strutturata, una novità nel panorama infettivologico italiano perché mette in relazione competenze e saperi diversi con la finalità di gestire l’evento acuto infettivo in stretta collaborazione con gli altri colleghi che curano lo stesso paziente per malattie, ad esempio, croniche, cercando di ridurre al minimo la necessità di trasferimenti di competenze».
«Fino a oggi - spiega il professor Cauda, docente di Clinica delle malattie infettive alla sede di Roma della Cattolica - il sistema delle consulenze infettivologiche, richieste da un qualsivoglia reparto ospedaliero, ha funzionato in modo tradizionale, con l’assegnazione “del singolo caso” a un infettivologo che, a chiamata, effettuava la consulenza, senza tuttavia centralizzare l’attività e le informazioni. Con la nascita dell’Unità integrata, invece, si dà vita a un “reparto virtuale” con un team di infettivologi dedicato, che si muove in modo tempestivo e proattivo in tutti i reparti del Policlinico ove si presenti la necessità di una consulenza. Il tutto è gestito da un sistema informatico centralizzato di richiesta e refertazione da parte del team, il che ridurrà il rischio di ritardi e permetterà la completa tracciabilità delle consulenze dalla richiesta alla chiusura dell’intervento.
Il “reparto virtuale” gestirà sia le consulenze ordinarie, sia quelle attive più complesse. «Le consulenze ordinarie verranno espletate tutte entro 24 ore dalla richiesta – spiega Cauda - attraverso il sistema informatico centralizzato di richiesta e refertazione. Con un criterio di follow-up omogeneo, i pazienti verranno poi seguiti dall’infettivologo del team fino a risoluzione del quadro infettivo, realizzando appunto il concetto di “reparto virtuale”, che coinvolge tutto il Policlinico».
L’Unità gestirà anche le consulenze attive, ovvero quelle che avvengono non su chiamata del medico che ha in cura il paziente, ma sulla base di una segnalazione (alert) proveniente direttamente dal laboratorio di Microbiologia del Gemelli, relativamente all’isolamento di alcune specie batteriche con resistenze multiple agli antibiotici, che richiedono particolare attenzione in ambito ospedaliero.
Le consulenze attive sulla base degli alert del laboratorio di Microbiologia, riguarderanno i pazienti con infezioni da germi resistenti, perché esse presentano una valenza sia clinica che epidemiologica di peculiare interesse e competenza degli infettivologi. L’attività dell’Unità integrata verrà registrata in dettaglio, in modo particolare per quanto riguarda gli interventi sull’appropriatezza di terapie e profilassi antibiotiche. «Ciò consentirà - sottolinea il professor Cauda - di intervenire in tempi ragionevolmente brevi sulla ottimizzazione delle prescrizioni di antibiotici, con impatto positivo sulla selezione di germi con resistenze multiple ad antibiotici (Mdr) e sui costi della terapia».
«Le attività della nuova Unità andranno a regime gradualmente - conclude Massimo Fantoni - : l’obiettivo che ci poniamo e che sarà verificato a scadenze periodiche, è quello di migliorare la gestione della patologia infettivologica, in ambito ospedaliero, valutando degli indicatori di qualità rappresentati dalla tipologia del consumo di farmaci, dalla degenza media, dall’esito dei trattamenti».