«L’assistenza alle madri e neonati è prioritaria nel grande processo di riforma della sanità, la Spending review non travolga la qualità dell’assistenza neonatale». È il messaggio che viene dal XVIII Congresso Nazionale della Società Italiana di Neonatologia, patrocinato dal Ministero della Salute, che oggi ha eletto il nuovo presidente, Costantino Romagnoli, docente della facoltà di Medicina dell’Università Cattolica e dirigente medico responsabile della struttura complessa di Neonatologia del Policlinico Gemelli.
Il neo-eletto coprirà la carica per il prossimo triennio, affiancato dal nuovo Consiglio Direttivo. «Assumo l’onere di dirigere la Società Italiana di Neonatologia consapevole della responsabilità derivante dal largo consenso ottenuto dall’intero Consiglio Direttivo che mi affianca – dichiara Romagnoli– la Sin è una grande società scientifica ed abbiamo il dovere di renderla sempre più grande e più competitiva in ambito nazionale e internazionale, sia in campo scientifico che clinico, con il contributo di tutti i neonatologi italiani ed in particolare dei soci più giovani, vera linfa vitale della società. È questo il principio – conclude– che mi ha spinto a questa ardua impresa e che animerà tutti i componenti del Consiglio Direttivo nei tre anni a venire».
Ai nuovi eletti gli auguri del presidente uscente Paolo Giliberti che chiude il suo mandato triennale con soddisfazione. In quasi venti anni, infatti, Sin è cresciuta in autorevolezza e numero di soci costruendo solidi rapporti anche con le altre società mediche dell’area materno-infantile e con le Istituzioni, e coinvolgendo ormai quasi duemila medici neonatologi e infermieri. «Figure professionali di rilievo, non solo altamente qualificati ma dotati anche di una grande umanità, essenziale nella professione medica» ricorda Giliberti. E proprio agli infermieri il presidente uscente ha dedicato particolare attenzione con la significativa apertura del Consiglio Direttivo ad un loro rappresentante, mentre è ancora in discussione l’ipotesi dell’abolizione dei corsi di laurea in infermeria pediatrica da parte delle Istituzioni. «Ci auguriamo che venga presa la decisione migliore e che la ristrutturazione economica della Spending review non travolga la qualità dell’assistenza neonatale. Piuttosto - ha concluso - per noi, è prioritaria la istituzione di una specializzazione infermieristica in neonatologia, in Italia del tutto assente».
Un allarme che i neonatologi sperano venga recepito dalle Istituzioni con le quali, soprattutto nell’ultimo triennio, è stata avviata una costruttiva fase di dialogo e collaborazione in tema di politica e spesa sanitaria, per la tutela della salute materno-infantile. Il “Manuale di certificazione dei punti nascita”, presentato durante il Congresso e firmato da oltre dieci Società mediche e Osservatori, sarà sottoposto al Senato della Repubblica il 5 dicembre 2012. Uno strumento che garantirà non solo prestazioni standard elevate ai piccoli pazienti e alle loro madri e la corretta valutazione del rischio clinico, ma anche la migliore gestione del risk management, alla luce dei gravi casi di malasanità verificatisi negli ospedali italiani.
Tra i tanti argomenti trattati durante i tre giorni di Congresso, anche l’importanza dell’allattamento materno, praticato in modo esclusivo solo dal 65,4% delle donne e con una preoccupante tendenza allo svezzamento precoce; le politiche a sostegno delle madri lavoratrici e la bassa natalità in Italia, con il contributo dei numerosi gruppi di studio Sin e di relatori stranieri.