di Annalisa Carmen Vigna *
Le cose belle accadono sempre quando meno te l'aspetti e lasciano impresso un ricordo indelebile: un bando di concorso appeso in bacheca, la proposta di una scholarships promossa dall'Istituto Toniolo, la scelta immediata di compilare la domanda d'iscrizione con destinazione Sri Lanka. Mi sono ritrovata a vivere un mondo diverso, a respirare un’aria nuova. I miei occhi hanno abbandonato la vista di un troppo frenetico e attento all’apparenza come il nostro, per godere invece di una nuova visuale: un universo fatto di sorrisi, di serenità, di persone che vivono la loro vita senza troppa fretta, con l'essenziale, cioè quanto serve per poter apprezzare la vita. «L'essenziale è invisibile agli occhi»: quanta verità in questa frase del Piccolo Principe.
Agli occhi sono saltate le grandi differenze tra il nostro mondo e quello: i bambini vivono la loro infanzia senza problemi, senza cellulari, playstation; lì i pomeriggi sanno di partite a cricket, a pallavolo, sanno di balli, musica, allegria e convivialità. I bambini musulmani, cristiani e buddisti si ritrovano a frequentare la stessa scuola, a sedersi a fianco senza alcun problema: quante guerre in meno e quante vite in più ci sarebbero se tutti quanti ragionassero come loro.
Mi sono ritrovata a casa, pur essendo distante dalla mia migliaia di chilometri, eppur non c'è mai stato un istante in cui abbia pensato di voler ritornare in Italia, per trascorre un’estate normale e all’insegna del divertimento come i miei amici. Forse perché in fin dei conti basta poco per sentirsi a proprio agio, anche in un posto che pochi giorni prima conoscevi solo attraverso le immagini di Google. Tre settimane sono volate e mi hanno regalato moltissimo. E ora a Piacenza, nella mia stanza del collegio, mi rileggo le parole scritte da Anusha: «God bless you, good luck, don't forget me», e le immemorabili foto scattate con le Arlow Girls.
Nella mia memoria ho ancora ben impressi i loro visi, il verde della giungla del Nord dello Sri Lanka, l'azzurro dell'Oceano indiano, i meravigliosi paesaggi e gli splendidi posti visitati. Sono ritornata a casa con un bagaglio più ricco di nuove esperienze, di nuovi incontri, di nuove tradizioni ma, sopratutto pieno di affetto per chi ci ha accolte come nessun altro avrebbe potuto far meglio: bellissime giornate all'insegna di canti cingalesi, balli tradizionali, cibo speziato e molto piccante.
Non dimenticherò mai l'affetto della signora Delma e delle sue allegre amiche che ci hanno accompagnato in giro per lo Sri Lanka e che ci hanno ospitato a casa loro, speranzose di poterci rivedere quanto prima; l'allegria, la gioia di vivere e i sogni dei bambini nelle scuole e delle Arlow Girls: Thilini, Vibodani, Benita, Anusha e tante altre; il calore dimostratoci dalla famiglia di Father Charles; le risate e i sorrisi scambiati con Ather, Peter, Amila e i ragazzi del St. Mary Church ma, sopratutto la fede, l'amore e l'impegno costante di Father per la sua Matara, per il suo Sri Lanka e la sua impagabile disponibilità.
Immaginavo che sarebbero state delle settimane diverse ma non avrei mai pensato di provare così tante emozioni. Di questo ringrazio alcune persone che hanno fatto sì che potessi vivere quest'esperienza. Innanzitutto le mie “Spice Girls”, le ragazze con cui ho condiviso questi ventuno giorni, perché la felicità è reale solo se condivisa. Poi i miei genitori a cui devo tutto, anche quest'esperienza, e i miei amici che hanno vissuto con me quest’esperienza, anche se a distanza. Infine il Cesi che fa sì che ogni anno studenti collegiali possano vivere un’estate speciale.
* 20 anni, da Maglie (Le), secondo anno del corso di laurea in Economia Aziendale, sede di Piacenza - Collegio S. Isidoro