“Summer Study in International Business”. Così si chiamava il programma che ho seguito la scorsa estate alla Bentley University, a cui ho partecipato grazie anche al sostegno della Cattolica, che ha messo a disposizione una ragguardevole scholarship di 750euro. Documentandomi avevi scoperto che questa università è una delle migliori business school a livello mondiale e che, puntando sull’alta tecnologia delle sue strutture, forma una classe di leader con accurate competenze tecniche e un’ampia prospettiva di inserimento, elementi indispensabili oggi giorno per fare la differenza. Il campus è situato nel paese di Waltham a pochi chilometri da Boston importante centro economico e culturale d’America. Prima della partenza abbiamo ricevuto dal coordinatore del corso, il professor Abdolreza Eshghi, una mail in cui ci illustrava l’organizzazione del corso e ci forniva il materiale didattico, invitandoci a prenderne visione prima dell’arrivo a Bentley.
Per favorire l’integrazione tra studenti nel campus, siamo stati sistemati in camere doppie con ragazzi di altra nazionalità. Il corso, che trattava i principali trend dell’economia e del management internazionale (innovazione, It, globalizzazione), era strutturato in cinque seminari: Business innovation through Advanced IT, World-Class Service, Global Marketing Simulation, Globalization and the Rise of MNCs from Emerging Markets, Economics of Globalization. Erano organizzati con lezioni che si tenevano sia al mattino che al pomeriggio e per ogni seminario era previsto un esame finale. Al termine della giornata didattica ci venivano assegnati lavori individuali e di gruppo che ci impegnavano per molte ore. I corsi sono risultati tutti molto interessanti, basati su una forte interazione e un forte coinvolgimento degli studenti.
A me ha interessato, in particolar modo, la simulazione di marketing. Siamo stati divisi in gruppi di tre persone di nazionalità diversa. Il compito assegnatoci era quello di lanciare il prodotto di un’impresa multinazionale in mercati dell’America Latina dopo aver esaminato e analizzato nel dettaglio tutte le variabili (situazione politica, tasso di inflazione, popolazione, cultura, tasso di povertà…) utili per stabilire la convenienza della scelta. Dovevamo, inoltre, sviluppare le quattro variabili del marketing mix (prezzo, prodotto, distribuzione e promozione). La simulazione seguiva l’azienda per 10 ipotetici anni e a chiusura di ogni anno veniva stilata una classifica, in termini reddituali, dei risultati dei singoli gruppi di lavoro. Come c’era stato anticipato dal professore alla presentazione del corso questo è stato il seminario che ha riscosso più successo tra tutti noi.
Aver lavorato con ragazzi di nazionalità diversa ha favorito la coesione all’interno dei gruppi e la presenza della classifica dei risultati più virtuosi ha creato una sana competizione che oserei chiamare internazionale. Per quanto mi riguarda c’è stata, inoltre, la soddisfazione di mettere in pratica quanto studiato pochi mesi prima durante la preparazione dell’esame di marketing. Interessanti sono state anche le escursioni organizzate nei weekend. Molto esaltante è stata la visita di tre giorni a New York: bella per la sua grandezza, ancor più affascinante per la sua vitalità tanto da capire il perché è chiamata “la città che non dorme mai”. Piacevole anche la visita a Boston, la più europea delle città americane, e divertente la giornata passata al mare. Simpaticissima è stata la “National night” organizzata a fine corso, nella quale i ragazzi dovevano presentare in modo divertente le caratteristiche e le abitudini delle proprie nazioni.
* 21 anni, di Martina Franca (TA), iscritto al terzo anno della laurea triennale in Economia e gestione delle imprese, delle aziende e dei servizi sanitari, interfacoltà Economia e Medicina, sede di Roma