Mi emoziono ancora a ricordare il pomeriggio in cui mi arrivò la telefonata tanto attesa: annunciava che la mia candidatura a partecipare al Progetto Leonardo e trascorrere sei mesi all’estero era stata accettata. Sarei partita alla fine di marzo, destinazione Salamanca, Spagna. Avrei lavorato come assistente nell’ufficio marketing di una delle numerose scuole di corsi di spagnolo della città. Dopo aver conseguito la laurea in Lingue e letterature straniere presso l’Università Cattolica di Brescia, l’opportunità di trascorrere alcuni mesi all’estero era davvero da non perdere. Salamanca è una delle città più affascinanti e ricche di storia della Castilla y León. Situata nella parte occidentale della Spagna, è sede di un’antica e prestigiosa università dove, ogni anno, giungono migliaia di studenti provenienti da ogni parte del mondo.
La città è piccola ma estremamente dinamica, caratterizzata da un’atmosfera unica grazie ai turisti, sempre numerosi, e alla vivace presenza degli studenti. Le sue strade sono affollate a ogni ora del giorno e della notte. Dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità nel 1985 e Capitale Europea della Cultura nel 2002, Salamanca conserva un inestimabile patrimonio storico, oltre ad essere una città particolarmente attiva dal punto di vista culturale. Festival, concerti e manifestazioni di ogni tipo animano la città e affollano la Plaza Mayor. Passeggiare per le piccole strade del centro storico intorno alla maestosa Cattedrale, curiosare tra i negozi della sempre affollata Calle Toro, cuore dello shopping cittadino, godersi la grandiosa Plaza Mayor sorseggiando un caffè in una delle numerose terrazze non sono che alcune delle alternative per vivere Salamanca. Tappa obbligata per ogni studente, anche solo di passaggio in città, è la ricerca della famosa “ranita della suerte” scolpita sulla facciata principale della sua Università. L’impresa è ardua, ma il successo agli esami è assicurato, almeno secondo una popolare leggenda. Salamanca viene spesso chiamata “la ciudad de oro” per la particolare colorazione dorata che i suoi edifici in pietra arenaria assumono quando, verso l’ora del tramonto, gli ultimi raggi del sole illuminano la città, creando un’atmosfera davvero suggestiva.
In questo contesto di arte, storia e cultura, ho trascorso un’esperienza meravigliosa. Lo stage occupava gran parte della mia giornata. Impegnata principalmente nella traduzione e nella promozione dei corsi, è stata un’occasione fantastica per migliorare non solo lo spagnolo, ma anche per mettere in pratica le altre competenze linguistiche che avevo acquisito durante gli anni dell’università. Terminato il lavoro c’era sempre tempo per rilassarsi con un caffè o con qualche gustosa tapas, assaggini di vario genere serviti in piccole quantità, una vera istituzione della Spagna. E Salamanca non delude nemmeno chi ama il divertimento e la vita notturna. Non mancano infatti bar e locali di ogni tipo, rumorosi, fumosi, sempre affollati ma molto divertenti! Certo, durante le prime settimane, abituarsi a un ritmo di vita abbastanza diverso e complice anche il tempo inclemente, non è stato sempre tutto facile. Le difficoltà non sono certo mancate, ma anch’esse sono servite. È stata un’esperienza importante per crescere non solo dal punto di vista professionale ma anche dal punto di vista culturale e personale.
Salamanca resterà una città indimenticabile. Porterò sempre con me le persone che ho conosciuto, i luoghi che ho visitato e le emozioni che ho vissuto. E ora che sono tornata nel mio piccolo paese nel cuore della pianura bresciana, sebbene mi capiti di ripensare con un po’ di nostalgia ai mesi appena trascorsi, guardo con entusiasmo verso il futuro e verso altre mete forse anche più lontane.