di Erica Maggioni *
Il mio annus mirabilis: un viaggio entusiasmante di dodici mesi, tre paesi, quattro lingue e centinaia di momenti da ricordare per sempre. Ero ancora in spiaggia quando, nel luglio 2010, mi è arrivata una telefonata da Bruxelles con la proposta di stage Wea – Work Experience Abroad per le organizzazioni non-profit Ceri e Ecraal. Un colloquio in inglese, la veloce ricerca di un alloggio su Internet e il 21 agosto mi trasferivo nella capitale d’Europa per una fantastica esperienza di crescita professionale e personale. Ecraal, European Centre for Research in Asia, Africa and Latin America, è un’associazione impegnata nel fornire supporto a organizzazioni non-Europee per la partecipazione alle politiche e alle opportunità di finanziamento nell’ambito della ricerca Ue. Nell’ufficio di Rond-Point Schuman, nel cuore strategico delle istituzioni comunitarie, mi occupavo ogni giorno di selezionare ed elaborare news, gestire mailing list e contatti, tradurre e scrivere contenuti per sito internet e associati. Inoltre, ho avuto occasione di partecipare a numerosi eventi, anche in Commissione e Parlamento, su temi di grande attualità e interesse. Grazie al supporto di colleghi esperti e disponibili, sono riuscita ad inserirmi nella complessa macchina “Europa” e ho potuto mettere alla prova le mie capacità e abilità linguistiche in un contesto davvero internazionale.
Ma la mia Bruxelles non è stata solo lavoro: nella cosmopolita comunità di stagisti, ho trovato veri amici con cui condividere serate in compagnia, weekend fuoriporta e piccole avventure che hanno reso ancora più speciale questa esperienza. Il tutto in una città positiva e stimolante, una metropoli a misura d’uomo dove si incrociano nazionalità e lingue diverse, cultura e divertimento. Tre mesi sono volati in un soffio ed è stata solo la certezza di un nuovo viaggio alle porte a convincermi a lasciare Bruxelles.
Giusto il tempo di passare le feste natalizie in famiglia ed ecco che a gennaio 2011 ho fatto di nuovo le valige, questa volta per il tanto atteso semestre Erasmus. La mia meta, Bangor, è una cittadina gallese affacciata sul Mare d’Irlanda, a due passi dall’isoletta di Anglesey, nido d’amore di Will e Kate, e dal monte Snowdon con le sue cascate, i boschi, gli sterminati pascoli di pecore. Alla Bangor University, in un’atmosfera da film di Harry Potter, studiano più di 10.000 ragazzi, sotto la guida di professori preparati e alla mano. La School of English che mi ha accolto segue un metodo di studio molto diverso da quello italiano: poche ore di lezione, ma tanti assignments a casa: per l’esame di Sociolinguistica si deve montare un video, per il corso di Letteratura leggere un romanzo a settimana, per il seminario di Short Story esprimere il proprio parere su ogni racconto.
Giorno dopo giorno, all’amicizia dell’affiatato gruppo Erasmus si è aggiunta quella dei coinquilini inglesi e delle compagne del BU Dance Club. I corsi di danza, con relativo spettacolo di fine anno, sono stati un modo per riscoprire una passione ed entrare nella realtà delle societies universitarie, così radicata nel mondo anglosassone. Per il resto, le escursioni nella natura, le serate a teatro, il Summer Ball, le cene internazionali, i weekend a Londra, Cambridge, Cardiff, Liverpool, sono solo alcuni dei ricordi più belli del mio soggiorno Erasmus. Ed ero ancora a Bangor quando, a maggio, ho saputo di aver vinto la borsa di studio Student Empowerment Actions, che in estate mi avrebbe permesso di partire di nuovo.
Dopo una breve pausa in Italia per la sessione di esami, ho quindi curato la sindrome post-Erasmus con una full immersion nella capitale francese, più viva e affascinante che mai. Grazie al Late – Language Training Experience – ho frequentato l’Institut Catholique di Parigi per quattro settimane di corso intensivo di lingua e atelier di civiltà e letteratura. Studio e divertimento, musei e bateaux mouches, visite culturali e pic-nic nei parchi si sono alternati senza sosta nella mia appassionante esperienza parigina. Coccolata da una famiglia libano-francese nell’elegante XVII arrondissement e circondata da un nuovo gruppo di amici, mi sono lasciata incantare dalla magia di una città dove c’è sempre qualche angolo da scoprire e dove anche una semplice passeggiata au bord de la Seine regala emozioni intense.
Dopo un anno così, sono tornata a Milano senza dubbio cambiata: più curiosa, indipendente, sicura di me, pronta ad affrontare con grinta e maturità gli ultimi esami universitari, la tesi, poi il lavoro. Bruxelles, Bangor e Parigi, insieme a tutte le persone che sono entrate nella mia vita in questi mesi, mi hanno fatto capire il valore del coraggio e della determinazione, la gioia di condividere con gli altri e di aprirsi al mondo, la soddisfazione di mettersi in gioco e scoprirsi più forti e felici. Dovunque mi porterà il futuro, ora so che posso viverlo da protagonista. In attesa della prossima avventura.
* 24 anni, laureanda in Scienze Linguistiche e Letterature Straniere, indirizzo Letteratura e Scrittura Creativa (Laurea Magistrale), sede di Milano