di Cristina Fona e Monica Galli *
Avevamo da sempre il desiderio di studiare a Parigi, un sogno che ci ha portate molto più lontano di quanto avremmo mai immaginato. La nostra amicizia, nata nell’ufficio delle relazioni internazionali un anno fa, ci ha portate a condividere un’esperienza unica presso una delle università francesi più prestigiose nell’ambito della comunicazione e del giornalismo, il Celsa.
Questa Grande Scuola vanta un’organizzazione particolare che vede impegnati docenti e professionisti della comunicazione provenienti da aziende ed agenzie tra corsi magistrali ed esercitazioni pratiche per i primi sei mesi dell’anno. Per i mesi successivi è previsto invece un periodo di stage o di esperienza all’estero. Al nostro arrivo ci siamo quindi dovute confrontare con un mondo totalmente nuovo dove pratica e teoria viaggiavano insieme: lezioni frontali, convegni, études de cas, attività pratiche, corsi di lingua, forum d’entreprises…
Malgrado i primi giorni di spaesamento, siamo subito state accolte da tutti con entusiasmo e data la piccola dimensione della scuola è stato facile ambientarsi: le classi molto piccole permettono infatti di essere maggiormente seguiti e di legare con i compagni francesi e non. Piccolo campus ricco di iniziative e di stimoli per approfondire le proprie conoscenze, il Celsa ci ha subito conquistate e la proposta di continuare la nostra esperienza con uno stage ci è sembrata imperdibile.
Il primo confronto con il mondo del lavoro si è per noi svolto quindi in terra francese con tutte le conseguenze del caso: la stesura del cv, il colloquio di stage, la documentazione per contratti e assicurazione. Ma non ci siamo fermate di fronte alle prime difficoltà e ci siamo buttate nella nuova avventura cariche di entusiasmo. Due ambienti lavorativi diversi: un’agenzia di comunicazione internazionale e un’associazione culturale ci hanno accolte come stagiste “chargées de communication”, permettendoci di mettere in pratica le conoscenze acquisite come primo “step” per i nostri progetti futuri.
Anche se studio e lavoro impegnavano la maggior parte del nostro tempo, Parigi è stata la cornice ideale delle nostre giornate. “Sous le ciel de Paris” è impossibile annoiarsi: dalla Tour Eiffel ai Jardins de Luxembourg, dalla Place de la Concorde agli Champs Elysées, cultura, natura e arte restano le indiscutibili protagoniste. Una città per turisti ma non solo: un anno a Parigi ci ha fatto vedere la città con occhi diversi e scoprire angoli spesso nascosti di una “ville” dalle mille sfaccettature.
Questo grazie anche alla presenza dei gruppi Erasmus delle varie università parigine che organizzano ogni anno eventi per incontrarsi e “respirare” culture diverse: pic-nic sotto la Tour Eiffel, cene a tema, visite guidate, apéros, feste erasmus sui bateux, erasmus party e viaggi organizzati nei dintorni parigini: per divertirsi a Disneyland Paris, visitare la splendida Versailles e allo stesso tempo scoprire luoghi meno conosciuti, ma altrettanto affascinanti come le Domaine de Chantilly o le Château de Vincennes.
Inoltre, grazie ai “voyages erasmus” non ci siamo soltanto limitate a visitare la Ville Lumière, ma siamo partite alla scoperta della Normandia, di Strasburgo, dei castelli della Loira, di Bordeaux, fino a varcare i confini francesi con destinazione Amsterdam e Praga. Lavoro, studio ma anche tante proposte per tutti i gusti in una città fatta su misura per i giovani. Non solo la maggior parte dei musei sono gratuiti per i ragazzi sotto i 26 anni, ma gran parte delle attività culturali essendo sovvenzionate dallo Stato, permettono anche a noi universitari di avvicinarci più facilmente alla cultura.
Il nostro grande viaggio a un anno di distanza si è concluso con lo stesso entusiasmo e un po’ di nostalgia. Parigi ci ha dato tanto ma soprattutto ci ha insegnato a confrontarci con noi stesse e a mettere alla prova le nostre capacità: un bagaglio ricco di ricordi, sorrisi, canzoni, facce ed emozioni che ci accompagnerà per sempre. Perché anche noi abbiamo fatto nostra la frase di Sabrina nel celebre film: «Parigi non è fatta per cambiare aerei. È fatta per cambiare vita».
* Cristina Fona, 23 anni di Edolo (Bs), laureata in Lingue e tecniche per l’informazione e la comunicazione sede di Brescia, iscritta alla laurea magistrale in Lingue e comunicazione massmediale sede di Milano.
Monica Galli, 22 anni di Cernusco sul Naviglio (Mi), iscritta al terzo anno della laurea triennale in Lingue e tecniche per l’informazione e la comunicazione, sede di Milano.