di Monica Pretti *
La mia “avventura” tedesca è iniziata circa un anno fa, nel giugno del 2010, quando ho scoperto che l’Università Cattolica di Brescia offriva agli studenti della sede bresciana la possibilità di partecipare a uno stage presso enti ed aziende di Monaco di Baviera. Un progetto organizzato dalla professoressa Erika Nardon-Schmid che si inserisce all’interno di un progetto di interscambio fra la nostra Università e la Ludwig-Maximilians-Universität (Lmu) di Monaco di Baviera, in cui sono coinvolti gli studenti di area umanistica con conoscenza approfondita del tedesco.
A settembre mi è stato comunicato che avrei svolto la mia esperienza lavorativa presso Allgemeiner Deutscher Automobil-Club (Adac), il club automobilistico tedesco più grande d’Europa che, attualmente, conta più di 17 milioni di soci. Devo ammettere che avevo sempre ssociato il nome di quest’azienda solo ai servizi di soccorso per automobilisti in panne: non sapevo si trattasse invece di un’impresa che opera, con notevole successo, in numerosissimi settori di ambito turistico (trekking, camping e diportismo sono soltanto alcuni esempi) offrendo assistenza e consulenza di varia natura (assicurazioni, immatricolazione di imbarcazioni e noleggio auto).
Nei tre mesi trascorsi all’Adac ho lavorato nel settore “Adac-Wassertouristik und Sportschifffahrt”, legato principalmente alla gestione dei servizi per il turismo nautico e il diportismo, come il rilascio di certificati per la navigazione, come l’Internationaler Bootsschein (Ibs) o la realizzazione di brochure, depliant e guide, come l’Adac-Marinaführer digital, che raccolgono informazioni e valutazioni sulle prestazioni offerte dai principali porti turistici europei con l’intento di fornire ai soci dell’azienda un valido strumento di orientamento. Molte delle marine descritte nelle guide menzionate hanno inoltre ottenuto il riconoscimento di “basi nautiche Adac” (Adac-Stützpunkte): significa che vantano un rapporto preferenziale con il club in nome del quale concedono sconti significativi ai turisti tedeschi. Sedici di tali basi si trovano in Italia: il nostro Paese rappresenta infatti un partner di spicco per l’Adac, come ho avuto modo di constatare anche nel corso di una conferenza sul turismo, tenutasi a Monaco, alla quale sono intervenuti i sindaci dei principali comuni del Lago di Garda.
Data la diffusa presenza dell’Aci tedesca sul nostro territorio, mi sono occupata principalmente della gestione della corrispondenza con l’Italia: il mio compito era, infatti, quello di tenere i contatti con i vari porti turistici promuovendo i servizi dell’azienda. Ero dunque convinta che il tirocinio avrebbe prodotto semplicemente un miglioramento delle mie capacità linguistiche e comunicative: in realtà, si è rivelato un’esperienza molto costruttiva che mi ha aiutata a crescere molto anche dal punto di vista professionale.
* 24 anni, bresciana, iscritta al secondo anno della laurea specialistica in Scienze linguistiche, sede di Brescia. È stata in Erasmus a Warwick (Regno unito) l’anno scorso