Pubblichiamo l’articolo che il professor Alberto Quadrio Curzio ha scritto per il Blog di Huffingtonpost, in cui si chiede cosa vieta al Fondo Salva Stati (Esm) di fare una emissione obbligazionaria capace di mobilitare sia gli investitori istituzionali sia gli operatori caratterizzati da una forte vocazione etico-sociale per dare corso poi a un prestito alla Commissione europea che a sua volta potrà usare i fondi per investire nelle emergenze, nella ricerca, nelle infrastrutture


di Alberto Quadrio Curzio *

La diffusione del Covid-19 è significativa in Italia e apparentemente sporadica in altri Paesi della Ue dove tuttavia è possibile, anzi probabile, che il virus si diffonda. Il caso italiano potrebbe essere paradigmatico per affrontare a livello europeo quegli interventi necessari per evitare l’allargamento dei contagi e per individuare e minimizzare i danni che sono umani e sociali, economici e finanziari. In tutto ciò il ruolo delle Istituzioni e della Scienza diventano cruciali perché le prime hanno il compito di governare soprattutto nelle situazioni di emergenza mentre la scienza ha il compito di cercare le soluzioni terapeutiche. Non sono tuttavia secondarie le strumentazioni economico-finanziarie perché i danni rivenienti da epidemie possono essere molto grandi, perché le prevenzioni e le cure costano, perché la ricerca scientifica richiede risorse.

Azione e prevenzione
Riflettiamo su questi temi con particolare attenzione alla Ue e un cenno all’Italia con riferimento alle Istituzioni, all’economia e alle necessità finanziarie ampliando le argomentazioni del mio ultimo post che ha richiamato vari “strumenti di intervento” della Ue per fronteggiare “catastrofi naturali e provocate dall’uomo” e per riparare gli effetti delle stesse.

Strumenti che vengono utilizzati nella collaborazione con i singoli stati anche per quanto riguarda le risorse finanziarie necessarie. A mio avviso il Covid-19, se non configura ora una situazione di emergenza in Italia e in Europa, ci mette sull’avviso che ciò potrebbe accadere in un mondo interconnesso dove le epidemie da nuovi virus potrebbero aumentare. Per questo gli strumenti disponibili vanno usati subito ma anche potenziati se la situazione dovesse peggiorare ora e ripresentarsi in futuro.

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* professore emerito di Economia politica all’Università Cattolica, fondatore e attualmente presidente del Consiglio scientifico del Cranec (Centro di ricerche in Analisi economica), presidente emerito dell’Accademia Nazionale dei Lincei