Su iniziativa di S. E. mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e del Centro pastorale pubblichiamo su Cattolica News brevi testi evocativi, a partire dal Vangelo del giorno, per aiutare la riflessione e la preghiera in questo periodo così complesso a causa della crisi sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus. Scriveranno teologi, assistenti pastorali e professori. I testi saranno accompagnati da un’immagine scelta in rete.


Vangelo di Giovanni (Gv 5,1-16)

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VERSETTO: Gesù, vedendolo disteso e, sapendo che da molto tempo stava così, gli disse: «Vuoi guarire?»

La domanda «Vuoi guarire?» mette i brividi, perché spalanca un luogo dell’essere umano in cui nulla è scontato, in cui la paralisi del corpo e la paralisi dell’anima si confondono l’una con l’altra, in cui volontà e destino si intrecciano in modo beffardo. Mette i brividi perché risveglia un sentimento oscuro — quello che connette la malattia alla colpa — che noi, uomini moderni e razionali, abbiamo superato da tempo. Salvo, certo, vederlo rinascere in mille forme, in tempi di crisi, nelle sotto-culture complottiste o nelle sotto-religioni apocalittiche.

No: il male non è colpa nostra, non c’è dubbio; e non è neppure colpa di Dio.

Ma il male svela, domanda, impietosamente chiede conto di ciò che hai nel cuore, di cosa veramente vuoi. Il fianco aperto di Gesù in croce ci ha mostrato cosa il Signore ha nel cuore, che cosa ardentemente vuole: che anche noi desideriamo, finalmente, guarire. Facendolo, ha trasformato il suo momento più oscuro in una rivelazione, ha «trasformato la valle del pianto in una sorgente». Mostrandoci, senza ambiguità e paure, di quali forze è capace l’uomo, quando sa volersi.

Roberto Maier, docente di Teologia