Su iniziativa di S. E. mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e del Centro pastorale pubblichiamo su Cattolica News brevi testi evocativi, a partire dal Vangelo del giorno, per aiutare la riflessione e la preghiera in questo periodo così complesso a causa della crisi sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus. Scriveranno teologi, assistenti pastorali e professori. I testi saranno accompagnati da un’immagine scelta in rete.
Vangelo di Giovanni (Gv 13,23-28)
... ma viene l’ora in cui non vi parlerò più in modo velato e apertamente vi parlerò del Padre
Ascolta "Queste cose ve le ho dette in modo velato" su Spreaker.
Quando si ha a che fare con Dio è sempre così: qualcosa si svela e qualcosa si nasconde. Per ogni velo che viene tolto, un’altro è rimesso. Dopo la Pasqua il velo della carne è tolto e la Parola di Gesù si fa svelata e aperta. Ma un velo di distanza torna a separarci da Dio e la visione ci è sottratta. Giorgio Caproni, in una poesia pungente come una spada (Telemessa da Il Franco cacciatore), dileggia il fanatico entusiasmo un telepredicatore da strapazzo:
«Gridava come un ossesso.
"Cristo è qui! È qui!
LUI! Qui fra noi! Adesso
Anche se non si vede!
Anche se non si sente!”
La voce era repellente.
Spensi (…)»
Lo sguardo della fede permette di comprendere molte cose, ma non cede mai alla boria delle idee chiare e distinte. Chi sottrae a Dio il suo mistero ha sempre una voce repellente.
Non meno repellente è, però, la voce di chi sottrae all’uomo il suo mistero: se lo ricordino i fanatici di oggi, che pensano di spiegarci chi siamo dall’alto della loro illuminata intelligenza. I trionfanti ‘secoli dei lumi’ sono sempre le epoche più miopi della storia.
Roberto Maier, docente di teologia