È il più importante concorso di processo simulato in Italia per studenti universitari e neolaureati. E Riccardo Leonesi l’ha fatto suo al primo colpo, vincendo da debuttante la quindicesima “National Moot Court Competition”. E pensare che il 21enne studente biellese al terzo anno di Giurisprudenza in Università Cattolica a Milano ha partecipato quasi per caso al contest organizzato a Roma dal 15 al 18 marzo scorsi dalla European Law Students’ Association (Elsa), rispondendo all’invito dell’amico - neolaureato e biellese come lui - Stefano Lometti, che aveva preso parte già all’edizione dell’anno precedente a Napoli.
Sotto la bandiera di Elsa Milano, i due aspiranti giuristi hanno superato la fase eliminatoria, che chiedeva di redigere due memorie, una per ciascuna parte processuale. Poi si sono classificati tra le dieci squadre passate in dibattimento, fino alla finalissima disputata al ministero della Giustizia. «Non ci saremmo mai immaginati di classificarci e neppure di superare la fase eliminatoria» racconta Riccardo (a destra nella foto in alto, con Elena Laudani, presidente Elsa Italia, e l'amico Stefano Lometti). «Tutto si è giocato sulla strategia e sulla preparazione del caso ma la vittoria è dipesa soprattutto dalla prontezza e dalla linea del controbattere».
In discussione un caso di diritto bancario: un’emissione indebita di assegni e responsabilità della banca girataria per l’incasso. «Per la preparazione servivano conoscenze sostanziali e processuali» spiega lo studente di Giurisprudenza. «Sugli scritti (atto di citazione in qualità di attore e comparsa di risposta in qualità di convenuto) è stata fatta la selezione per la partecipazione e assegnato un punteggio valido fino al termine della competizione, da sommarsi con i successivi risultati dei dibattimenti».
Oltre alla grande soddisfazione per la vittoria, Riccardo attribuisce un valore enorme a questa competizione. «Ho sperimentato sul campo la professione forense, applicato al caso concreto nozioni di diritto sostanziale, misurato la mia conoscenza pregressa e la mia padronanza del linguaggio tecnico-giuridico e di public-speaking» afferma. «Penso che potrà essere spendibile a livello di curriculum quando sarà tempo di affacciarsi sul mondo del lavoro».
Sul futuro il giovane giurista preferisce non esercitare ancora ipoteche, con un’opzione preferenziale per la carriera forense, senza escludere la magistratura e la politica. Riccardo, d’altra parte, ha le idee chiare su come guardare ai prossimi anni: «Amo quello che studio, il mondo dell’associazionismo e della politica ai vari livelli, lavoro sodo e guardo la salita uno scalino alla volta. L’unica cosa di cui sono sicuro è che, qualsiasi cosa sarà, vorrò arrivarci all’altezza: competenza e passione sono le chiavi con cui cerco di leggere le cose della mia vita».