In questo periodo di ripresa dalla crisi e di ridefinizione delle politiche da adottare per il futuro le istituzioni europee sono impegnate nella ricerca di un accordo sul budget da destinare al Quadro Finanziario Pluriennale dell’Unione. Il dibattito intorno a questa decisione vede protagonista, insieme alla Commissione, anche il Parlamento Europeo, che si è fatto portavoce della richiesta di un budget ambizioso e conforme ai bisogni della società.
Gli investimenti nel settore della ricerca e dell’innovazione sono tra i temi al centro del dibattito, e mettono dunque in luce il ruolo delle Università nella ripresa europea.
Sotto la presidenza dell’Università Cattolica si è svolto alcuni giorni fa, nell’ambito del network informale UnILiON, un webinar con Mr. Cristian-Silviu Busoi, Coordinatore del Comitato ITRE (commissione per l'industria l'energia e la ricerca) che si occupa di ricerca, industria ed energia all’interno del Parlamento Europeo.
L’incontro si inserisce in un più ampio contesto di dialogo che UnILiON porta avanti sia internamente che con attori esterni sui temi della ricerca e dell’innovazione nel panorama europeo. Il network, costituito da 52 Liaison Offices rappresentanti 150 Università di eccellenza in Europa, Giappone e Russia, è un luogo privilegiato di condivisione di informazioni, collaborazione tra le istituzioni coinvolte.
Il dialogo con Mr. C. Busoi si è incentrato su tre temi fondamentali: l’allocazione all’interno del Quadro Finanziario Pluriennale dei fondi per Horizon Europe (nuovo programma quadro per la ricerca europea), le sinergie tra quest’ultimo e il piano per il Green Deal proposto dalla Commissione, e l’approccio degli Stati membri agli investimenti in ricerca e innovazione.
Tra i punti di maggior interesse emersi c’è l’impegno profuso dal Comitato ITRE nel richiedere un ruolo di primo piano del settore Research and Innovation all’interno del budget in discussione.
Il Comitato ritiene, infatti, che investire nella ricerca e nell’innovazione, attraverso strumenti come l’ERA (European Research Area) e l’ERC (European Research Council) rinnovati e rafforzati, sia necessario per garantire uno sviluppo economico che rispetti gli standard fissati dal Green Deal.
Ancora prima che essere una priorità, la sinergia tra i due programmi Horizon Europe e Green Deal, e dunque tra ricerca, innovazione e transizione ecologica, rappresenta per gli Stati membri una necessità, in quanto una ripresa economica che si fondi su quest’ultima non potrebbe sussistere senza le prime.
Gli investimenti in ricerca e innovazione sono dunque una condizione indispensabile per la rinascita e lo sviluppo delle nostre società ed economie.
Tali investimenti devono essere allocati innanzitutto dagli Stati in forma sia pubblica che privata, proseguendo sulla strada di supporto al programma di R&I europeo già dimostrata durante le fasi più acute dell’emergenza sanitaria.
A conclusione del suo intervento, Mr. C. Busoi si è soffermato su due questioni sollevate durante il dibattito. In primo luogo la decisione di accorpare in un unico portafoglio, quello della Commissaria Gabriel, i temi della ricerca e dell’educazione, decisione che il Coordinatore approva e a cui riconosce il merito di una rinnovata collaborazione tra il Comitato ITRE e il Comitato CULT.
In secondo luogo egli ha ribadito la sua fiducia in una risoluzione del negoziato sul QFP entro i tempi stabiliti, ossia la fine del 2020, auspicando una chiara presa di posizione da parte della presidenza tedesca, che sarebbe in grado di indirizzare il Consiglio verso una decisione definitiva e puntuale.