Senza dimora. Stare a casa pesa, non poterci stare molto di più. Ma chi può deve farlo, anche per gli altri. L’aria primaverile non ci rasserena, il Sole è fuori.
Sabato 4. Il telefono non piange più, o piange meno, e la soglia dell’attenzione non può abbassarsi ora, mentre non stare per strada conta, e si sconta. Non è andato tutto bene. Ma ci andrà, grazie a chi si prende cura. Domani si entra a Gerusalemme: il Sepolcro, come sempre, è chiuso solo in apparenza.
Domenica 5. Basta una pianta verde, per simbolo, e un collegamento per colmare la distanza, anche se non basta mai. La “grande settimana” è la più dura, e la più colma di speranza. In ospedale non è domenica, in Africa non lo è quasi mai: l’”ospitalità” si muove. Tutti i giorni sembrano uguali, ma non lo sono.
Lunedì 6. Piccole, medie o grandi stanno soffrendo tutte: arriva la liquidità per il durante e per il dopo. Durante è bene essere altruisti: è proteggendo che ci si protegge. Ripartenza, da studiare: la cultura elabora, la medicina ricerca, la Chiesa prega, la politica decide. L’Aquila ricorda, a distanza.
Martedì 7. A volte è destino, Brexit doveva essere l’evento peggiore: invece no. Dall’altra parte del virus buone notizie, dall’altra parte del mondo non buone affatto. Intanto, scuole e Università continuano a educare: quelle nel Coronavirus saranno le più grandi lezioni. Per ora tutto on line, eccetto il Wisconsin. Si prova a guardare avanti, con giudizio. E in alto.
Mercoledì 8. Ci vuole tempo, soprattutto per le trattative delicate, che l’Europa conosce bene, anche se ora è spesso impaziente. Tempo che altri non hanno più, che alcuni cercano di recuperare, che altri contano, che molti non possono aspettare. Che altri ancora inventano.
Giovedì 9. E ora è questione di strumenti: economici per la quotidianità, di sicurezza per la sopravvivenza, finanziari per le società, culturali per la mente. Sono giorni di esodo, non solo nei testi sacri, ma si frenano le fughe imprudenti. A volte non ci sono strumenti necessari, a volte ci si sente soli. Come nel Getsemani.
Venerdì 10. Senza confini Buona Pasqua