Uno spettacolo teatrale ispirato alla tragedia delle morti per incidenti stradali, messo in scena dagli studenti della Cattolica per la regia di una di loro. Giovedì 19 aprile il Salone del Museo Diocesano ha ospitato la tappa bresciana di “Cuore a mille”, inserito nel cartellone di Crucifixus Festival di primavera, realizzato da Stars-sezione teatro dell’Università Cattolica, in collaborazione con il Gruppo Donati e l’Associazione Condividere la strada della vita. Il progetto teatrale è nato da alcune testimonianze offerte dai familiari delle vittime della strada raccolte dalla regista e drammaturga Maria Rita Simone, laureata Stars. A partire dal particolare punto di vista della Simone che ha assunto il ruolo di intervistatrice, facendosi “custode delle testimonianze-confessioni”, si è sviluppato un percorso drammaturgico che restituisce, frammento dopo frammento, la coralità di una sofferenza condivisa da chi ha perso i propri cari sulla strada.
“Cuore a mille” sono otto ragazzi: Michele Botta, Miriam Favro, Chiara Keller, Lisa Paris, Francesco Pagnoncelli, Alessandro Piccioni, Sara Raccagni e Luca Stefana, studenti Stars , che hanno agito il drammatico racconto di una ragazza morta in un incidente stradale in un venerdì sera qualunque. Vestiti completamente di nero, col viso pallido e serio si sono mossi in un’atmosfera trasognata, in cui il racconto, fatto di frasi sussurrate, gesti, rapidi movimenti, è calato fra luci soffuse e grandi ombre che si proiettano sulle pareti dell’edificio. La drammaturgia ripercorre gli eventi terribili legati alla perdita di una persona in maniera così improvvisa: l’incidente, la corsa in ospedale, la speranza, la consapevolezza della morte e il ritorno a una vita normale che comunque va vissuta ed affrontata. I momenti sono scanditi da una ritualità che si sviluppa attorno al ripetersi di azioni, parole e sguardi; ora il canto, ora il silenzio assoluto trasmettono una sensazione di vuoto che rimbomba nell’anima, il vuoto di chi ha perso qualcuno improvvisamente e si chiede perché. Cuore a mille è il cuore di chi attende, di chi ha il presentimento, di chi sente il telefono squillare, di chi incrocia lo sguardo del medico appena uscito dalla sala operatoria. Cuore a mille è il canto corale di un dolore muto, vissuto nel silenzio, nel ricordo, è il canto di un cuore stretto in un pugno, che gocciola sangue, che pulsa vita. Lo spettacolo si è concluso con una dedica fatta dagli otto ragazzi alle persone che se ne sono andate in un venerdì sera qualunque e a chi rimane, che con forza torna a vivere. Lunghi applausi salutano “cuore a mille”, un progetto dall’intenso valore umano messo in atto con grande impegno.