L’Accenture Management Consulting Talent Game è un business game organizzato dalla nota società di consulenza Accenture, avente l’obiettivo di individuare giovani validi con spiccate capacità nella gestione aziendale.
Sono venuto a conoscenza di questo programma quasi per caso; è stata, infatti, mia sorella a comunicarmi l’esistenza di questo business game dopo aver letto una pubblicità su un quotidiano. Dopo essermi informato in cosa consisteva, ho deciso di provare a parteciparvi, in primo luogo perchè rappresentava sicuramente una sfida, un modo per mettere alla prova le mie capacità e competenze verificando sul “campo” quanto appreso all'università. Inoltre, costituiva sicuramente una via privilegiata per entrare in contatto con una delle società di consulenza più importanti al mondo, tra l’altro con la business unit che più di ogni altra è affine con alle mie prospettive lavorative future.
La candidatura al Talent Game consisteva nell’invio del proprio curriculum vitae e di una lettera motivazionale; tra circa 500 candidature Accenture doveva, infatti, selezionare quelle più meritevoli.
Dopo circa tre settimane ho ricevuto la conferma da parte dell’ufficio recruitment di Accenture della mia partecipazione; il business game è iniziato pochi giorni dopo con una fase preliminare on-line in cui ognuno doveva gestire un’azienda manifatturiera produttrice di occhiali. Questa fase prevedeva la suddivisione dei candidati in tredici gironi da tredici aziende circa ciascuno; ognuno era in diretta competizione con le altre aziende del suo gruppo per accedere alla fase finale, a cui si qualificavano le prime classificate di ogni girone e le migliori seconde.
Questa fase preliminare era abbastanza complessa; ovviamente si era chiamati a gestire un’azienda da una situazione iniziale pressoché disastrosa, con una perdita molto elevata, una situazione finanziaria nettamente negativa, nessuna politica di prezzo e di marketing ed un’organizzazione della produzione non definita, giusto per fare alcuni esempi. Il nostro compito era di risanare l’azienda il più possibile nei sette periodi di gioco di cui si componeva il business game; potevamo gestire molte leve di marketing (prezzo, investimenti in promozioni e pubblicità, investimenti in R&D), le risorse umane (personale a tempo determinano o indeterminato, numero di turni, straordinari), gli investimenti finanziari, gli approvvigionamenti, insomma le classiche decisioni che un’impresa deve compiere per competer sul mercato. La classifica generale era determinata da una serie di variabili stabilite dai creatori del business game, ad esempio il ROI, la liquidità, il tasso di indebitamento e cosi via. Tuttavia, nessuno dei candidati a conoscenza di quali erano e di quale peso avevano queste variabili; quindi uno dei problemi era capire quali indici avevano un impatto maggiore a livello di classifica generale.
Dopo ogni periodo avevo a disposizione i dati relativi agli effetti della mia “giocata”, in termini di produzione, stato patrimoniale, conto economico, indici finanziari, ed avevo la possibilità di confrontare alcuni dati con quelli dei miei concorrenti. Ovviamente le strategie che si potevano tenere erano diverse, come poi è emerso durante le fasi finali quando ci siamo potuti confrontare con i manager di Accenture. Questa fase è durata circa un mese; per mia fortuna, dopo essere stato a lungo in terza posizione, sono riuscito ad balzare in testa alla classifica nel corso dell’ultima giocata e a qualificarmi così per le fasi finali.
Le finali del Business game si sono svolte presso la nuova sede di Milano di Accenture il 14 e 15 giugno; siamo stati divisi in cinque team da quattro elementi ciascuno e durante la prima giornata abbiamo dovuto affrontare un nuovo caso aziendale, questa volta nel settore bancario. Ovviamente anche stavolta ogni gruppo era in diretta competizione con gli altri per ottenere il primato in classifica; tuttavia, non era determinante solo il punteggio finale ottenuto, ma anche l’esposizione di una presentazione dove si spiegavano le strategie seguite, la capacità di lavorare in team e la gestione del tempo.
Il business game finale era notevolmente più complesso di quello preliminare on-line, sia per il settore in questione sia per le variabili che si dovevano considerare nel prendere le decisioni. Inoltre, il tutto era da affrontare in tempi ristretti e cercando di risolvere le problematiche in gruppo, interagendo quindi con altre persone; per mia fortuna mi sono trovato in un gruppo eterogeneo per competenze e personalità, con la possibilità di compensare ognuno le mancanze dell’altro.
La prima giornata è stata interamente dedicata alle quattro sessioni di gioco e alla preparazione della presentazione powerpoint da esporre il giorno seguente; inutile dire che è stata una giornata molto intensa ed impegnativa, quasi come un vero e proprio giorno di lavoro.
La giornata conclusiva, invece, è stata dedicata in primo luogo alle presentazione dei diversi gruppi, dove si esponevano le strategie adottate nel business game e le motivazioni che avevano portato a determinate scelte piuttosto che ad altre. In seguito, prima che fosse decretato il team vincitore, io e gli altri finalisti abbiamo potuto assistere alla presentazione di Accenture e ad interessanti testimonianze di dipendenti che mi hanno sicuramente permesso di capire meglio come sono organizzati e gestiti i diversi progetti seguiti da Accenture.
Al termine della giornata è stata finalmente ora della proclamazione del team vincitore del Talent game; il mio team si era classificato secondo nel caso aziendale con un distacco minimo dal primo posto ed eravamo per cui fortemente in lizza per la vittoria finale. Dopo un po’ si suspense è stato finalmente rivelato che il team nel quale ero inserito era il gruppo vincitore! Il premio per il primo posto era, oltre ad un iPad, la possibilità di effettuare uno stage presso la sede di Milano di Accenture che, nel mio caso, non è ancora stato definito dato la mia prossima laurea ad ottobre.
Oltre ad una grandissima soddisfazione personale, questa avventura mi ha veramente permesso di accrescere le mie competenze, avendo la possibilità di confrontarmi con i consulenti di Accenture e con gli altri finalisti, ognuno dei quali aveva un background differente; inoltre tutti i finalisti verranno considerati dal team di recruitment come “prime scelte” per eventuali stage futuri, data l’ampia selezione superata per giungere alle fasi finali del Talent Game.
Sicuramente, per me è stata una grande opportunità per confrontarmi con il mondo della consulenza che, probabilmente, rappresenterà il campo dove inizierò il mio percorso lavorativo. Penso, inoltre, che sia una modalità molto valida per qualsiasi società per valutare nuove possibili assunzioni, in quanto consente di esaminare molto attentamente, non solo dal curriculum vitae, le qualità e le potenzialità di un neolaureato o laureando che si affaccia per la prima volta nel mondo del lavoro. In conclusione, come si può ben capire, ritengo sia stata un’esperienza fantastica, anche per la grande disponibilità dimostrataci dal team di Accenture; sicuramente è un programma che verrà riproposto anche l’anno prossimo dato il successo avuto, e consiglio vivamente a chiunque di candidarsi, perché rappresenta in ogni caso un’opportunità di crescita e può costituire un punto di partenza per il proprio futuro lavorativo.