“La parola di Dio ci ricorda che l’eccellenza riconosciuta delle nostre competenze accademiche e sanitarie deve essere vissuta e trasmessa come un segno della bontà divina. Dentro la ricerca di salute si cela sempre anche una domanda di salvezza. Una tale attenzione, ispirata al modello del Buon Samaritano, icona luminosa di questo anno giubilare, deve essere ciò che ci contraddistingue e ci qualifica – così, in uno dei passi centrali dell’omelia della celebrazione eucaristica del 14 dicembre, S.E. Mons. Claudio Giuliodori, Assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, ha voluto introdurre tutta la comunità della sede di Roma dell’Ateneo e della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli al cammino più intenso di preparazione al Santo Natale.
Quest’anno la Santa Messa, presieduta in Chiesa centrale da Mons. Giuliodori e concelebrata da S.E. Mons. Gianni Ambrosio, vescovo della diocesi di Piacenza-Bobbio, alla presenza del Magnifico Rettore dell’Università Cattolica Franco Anelli e del Presidente della Fondazione Gemelli Giovanni Raimondi e molto partecipata da studenti, docenti e personale tecnico e amministrativo della sede, si è conclusa con un segno importante: il posizionamento di una reliquia ex indumentis del Beato Paolo VI, in una teca alla destra dell’altare maggiore, a ricordo e testimonianza del legame particolare che unisce Papa Montini all’Ateneo del Sacro Cuore.
La comunità romana sta vivendo in questi giorni, grazie all’unione e alla collaborazione degli studenti, dei docenti e del personale sanitario e amministrativo, molti momenti prenatalizi di condivisione, di gioia e solidarietà, in segno di vicinanza ai pazienti del Policlinico Gemelli e dei loro familiari, agli ospiti della Villetta della Misericordia, a tutti coloro che visitano i luoghi del campus universitario e dell’ospedale, seguendo le parole e il messaggio di Papa Francesco: «La Porta Santa che abbiamo attraversato in questo Anno giubilare ci ha immesso nella via della carità che siamo chiamati a percorrere ogni giorno con fedeltà e gioia. È la strada della misericordia che permette di incontrare tanti fratelli e sorelle che tendono la mano perché qualcuno la possa afferrare per camminare insieme».