«L'ambizione era quella di ridare al Paese la consapevolezza di poter tornare a creare un'architettura straordinaria». Manfredi Catella, Ceo di Coima, la società che ha gestito il progetto dall'ideazione alla conclusione, racconta così, insieme al suo team di collaboratori, l’opera di riqualificazione di Porta Nuova a Milano.
Lo fa davanti a una platea di studenti che affrontano come caso di studio l’operazione dell’area compresa tra Repubblica e Garibaldi. Catella, laureato in Economia alla Cattolica nel 1992, parte dalle prime acquisizioni, iniziate nel 2005, dei 30 fondi che costituiscono l'aera, fino alla conclusione dei lavori nel 2015.
I circa 3.500 metri quadrati di quello che prima era un «buco urbano, fatalmente degradato» come lo ha definito Luca Mangia, found and asset manager di Coima, sono stati trasformati in un'area il cui valore immobiliare è triplicato. Una valorizzazione immobiliare che ha attirato il fondo sovrano del Quatar che ha acquisito prima il 40% e poi il 100% di quanto prodotto dal lavoro dal gruppo di Catella.
L'impegno crescente della Quatar investement authority è, a giudizio del Ceo di Coima, la prova che «se si esprime eccellenza gli investitori dall'estero si interessano». Un'eccellenza riconosciuta anche da istituzioni come il museo dell'architettura di Francoforte: il Bosco Verticale progettato dall'architetto Stefano Boeri è stato infatti insignito dell'International highrise award 2014, selezionato tra oltre 800 edifici concorrenti.
Durante l'incontro il team di Catella espone ai tanti studenti che affollano la sala i diversi aspetti che hanno caratterizzato la genesi, lo sviluppo e la conclusione del progetto di riqualificazione immobiliare della zona di Porta Nuova. Un impegno che ha coinvolto circa 2 mila operai e 10 mila impiegati nell'indotto: «Un contributo rilevante all'occupazione» a giudizio del Ceo di Coima. Lo sforzo di tutti: operai, progettisti, architetti e project manager è stato quello di «essere scrupolosi nel mantenere rigorosi i tempi ed i costi con un'attenzione particolare alla sostenibilità».
Come fa notare Claudio Saibene, managing director di Coima, «l'intero complesso di Porta Nuova è infatti certificato Leed Gold grazie a degli impianti di riscaldamento e condizionamento a bassissimo impatto ambientale».
Non manca un accenno anche ai meccanismi di comunicazione adottati da Coima. Dal progetto Porta Nuova Smart Community agli esperimenti di citizenship che hanno coinvolto giovani e meno giovani nel rinnovamento dell'area urbana.