Di fronte ad una affollata platea di studenti dell’Università Cattolica per il ciclo Let’s Book, Caterina Chinnici ha raccontato come sia stato per lei naturale decidere di scegliere giovanissima la magistratura sulle orme del padre Rocco ucciso dalla mafia nel 1983.
In più di trent’anni al servizio delle istituzioni, Caterina Chinnici ha lavorato come procuratore della Repubblica presso i tribunali per i minorenni di Caltanissetta e Palermo ed è stata assessore regionale alla famiglia, alle politiche sociali e alle autonomie locali, fino alla sua nomina, nel 2012, a capo del dipartimento ministeriale per la giustizia minorile e dal 2014 è europarlamentare.
Inventore del pool antimafia, il giudice Chinnici è stato soprattutto un padre presente, affettuoso, ma sempre discreto. E’ così lieve il tuo bacio sulla fronte, scritto dalla figlia Caterina, parte proprio da qui l’esplorazione sul tema della giustizia, della lotta alla mafia, al valore delle istituzioni.
La storia ci tramanda come e perché Rocco Chinnici sia stato ucciso. Ci tramanda un eroe. A lui però non sarebbe piaciuto essere chiamato così. Era prima di tutto un uomo, un padre, cui è toccata in sorte una vita straordinaria, o forse un destino, che lui ha scelto di assecondare fino alle estreme conseguenze. Dopo decenni di silenzio, Caterina Chinnici, a sua volta giudice impegnato nella lotta alla mafia, sotto scorta – sceglie di raccontare la loro vita «di prima», serena nonostante le difficoltà, e la loro vita «dopo».