Tra i 59 riconoscimenti che il Comune di Milano ha consegnato il 7 dicembre al Teatro Dal Verme, due riguardano in modo particolare l’Università Cattolica. A ricevere l’Ambrogino d’oro dalle mani del sindaco Giuliano Pisapia sono stati il professor Alberto Quadrio Curzio, professore emerito di Economia politica, già preside della facoltà di Scienze politiche, e il cardinale Dionigi Tettamanzi, presidente dell’Istituto Giuseppe Toniolo di studi superiori, l’ente fondatore del nostro ateneo.
«Nel corso della sua brillante carriera – si legge nella motivazione del riconoscimento attribuito all’economista - ha focalizzato la sua ricerca su storia, teoria e applicazione delle dottrine economiche. È autore di oltre 250 pubblicazioni accademiche. Stimato intellettuale a livello internazionale, è presidente di numerose istituzioni culturali ed editorialista su prestigiosi giornali nazionali. Grazie alla sua opera di studioso, inoltre, ha contribuito alla nascita e alla divulgazione di numerose riviste scientifiche».
Questa invece la motivazione con cui il Comune di Milano ha conferito al cardinale Dionigi Tettamanzi la Grande Medaglia d’Oro: «Sin dal suo arrivo a Milano nel 2002 ha rappresentato un punto di riferimento per tutti i milanesi. Cattolici, laici, credenti di ogni religione hanno sempre trovato in lui un equilibrio, un’autorevolezza e soprattutto un’umanità profondissima che ne hanno fatto una figura centrale e imprescindibile della vita cittadina. Ha aggiunto l’impegno concreto a favore dei più deboli e bisognosi come nel caso dell’istituzione del Fondo Famiglia-Lavoro. Il suo ministero episcopale ha lasciato ai milanesi un’eredità indelebile che rappresenta i più autentici valori ambrosiani di solidarietà, tolleranza e apertura verso il prossimo».
Tra i premiati riconducibili alla Cattolica figurano anche Stefano Colli Lanzi, fondatore di Gi Group, azienda attiva nelle risorse umane, che ha un incarico in ateneo come professore di Economia aziendale, e Giacomo Previdi, un laureato al corso serale di Economia, vittima nel 1944 di una grave menomazione durante un bombardamento, attivo nelle Acli milanesi e nel cercare soluzioni innovative al problema della casa, soprattutto nel campo dell’housing sociale.
«Milano – ha detto il sindaco Pisapia consegnando le benemerenze - riconosce in queste donne e in questi uomini persone che hanno creduto in se stesse e negli altri, persone che hanno capito che non si può essere felici da soli, ma solo mettendosi a disposizione di una speranza, di un progetto che coinvolge tutti. Milano vive di questa passione, di questa laboriosità generosa. Con loro celebriamo oggi tutti i milanesi che con il loro impegno costruiscono una cittadinanza libera, consapevole, positiva».