La Scuola di giornalismo dell’Università Cattolica esce dal concorso indetto dalla Rai per scegliere i suoi nuovi cronisti con un risultato notevole: i nostri studenti degli ultimi anni si sono aggiudicati 10 dei 100 posti disponibili, incluso il primo posto della graduatoria e due candidati nella top ten.

Buon sangue non mente, si direbbe. Partito il 24 aprile 2014, il concorso ha raccolto oltre 4 mila iscrizioni. Ferruccio De Bortoli, presidente della commissione esaminatrice, si è detto impressionato dalla qualità dei partecipanti, che in questi mesi hanno affrontato tre prove d’esame.

Ecco i loro nomi, a cui va l’«in bocca al lupo» di tutta la comunità universitaria: Giacomo Segantini (primo classificato), Valentina Fizzotti, Maria Chiara Grandis, Maria Elena Scandaliato, Linda Stroppa, Marzia De Giuli, Stefano De Agostini, Gabriele Russo, Danilo Elia, Pietro Vernizzi. 

«Un innegabile successo, che rientra nella nostra storia ed è il risultato del lavoro di un corpo docente e di uno staff eccellente», afferma il direttore Marco Lombardi.

«La Scuola di Giornalismo dell’Università Cattolica ha sempre avuto le caratteristiche di una bottega  - commenta il co-direttore Matteo Scanni - . Negli ultimi 15 anni ha sfornato talenti ma soprattutto ne ha formati, applicando un metodo di insegnamento originale e programmi di qualità».

La Scuola si fonda su tre pilastri: il giornalismo di inchiesta; una strategia di internazionalizzazione volta a collocare i giovani professionisti nel mondo globale dell’informazione; un’ampia offerta di corsi per i professionisti.  «La conseguenza - aggiunge il prfoessor Lombardi - è anche questo successo, che non viene da solo ma si inserisce in una tradizione decennale della Cattolica per l’informazione responsabile e competente».

A Matteo Scanni il compito di spiegare qual è la strategia seguita da quello che ufficialmente si chiama master biennale di primo livello in Giornalismo, a stampa radiotelevisivo e multimediale dell’Almed: «Ci sforziamo di mantenere un approccio pratico in tutto ciò che facciamo. È dimenticandosi di essere una scuola e cercando di stare sul mercato che nasce la qualità, che arrivano i risultati. Ci piacciono i nuovi media, la sperimentazione, il confronto. Lavoriamo duro sui piani di studio e selezioniamo con cura i docenti, in uno sforzo di aggiornamento dei saperi costante. Parliamo la lingua dell’inchiesta e della cronaca. Cerchiamo temi e punti di vista inediti».

Video giornalismo e web sono il punto di forza della Scuola della Cattolica. «In questo davvero facciamo la differenza», prosegue Scanni, che guarda al futuro: «Siamo affamati di progetti e partnership: sansirostories.it ha inaugurato una collaborazione con il Politecnico di Milano, insieme ci occupiamo di periferie urbane con ogni sorta di tool e linguaggio crossmediale. L’internazionalizzazione della didattica è un passaggio cruciale. Dal 5 all’8 novembre ospiteremo il convegno annuale di Ejta, l’associazione che federa le scuole di giornalismo europee. Lo consideriamo un punto di svolta, ci aspettiamo grandi cose».