Una narrazione ricca, densa di significati, non convenzionale, quella proposta dalla regista Alina Marazzi (nella foto) nel suo film “Tutto parla di te” proiettato in Università Cattolica durante il seminario dal titolo “Aver cura della nascita: primi passi nell’esercizio della genitorialità”. Un’iniziativa organizzata dalla facoltà di Scienze della formazione, corso di laurea magistrale in Progettazione pedagogica nei servizi per minori.
Il film-documentario racconta le gioie e i dolori della maternità, la fatica di trovare nuovi equilibri, la percezione di emozioni e sentimenti ambivalenti nei confronti del figlio. E lo fa con una storia frammentata e non lineare, che «corrisponde al modo in cui vive il tempo una madre nei primi mesi di vita del suo bambino, tempo in cui tutto viene interrotto, in cui la priorità è sempre l’altro e mai se stessa», come ha spiegato la regista. All’incontro è intervenuto anche Gabriele Quinzi, docente dell’Università Pontificia Salesiana di Roma, che ha parlato della rilevanza della figura paterna a cui spetta il compito di sostenere ma anche di allentare quel rapporto originario, assoluto, ed esclusivo, che lega la mamma al bambino.
«La nascita è un’esperienza centrale nella vita di una coppia, a cui tuttavia si riserva una scarsa attenzione pedagogica. Realizza un progetto familiare affettivo, e può essere considerata un evento su cui portare l’attenzione di più ambiti di studio, quali la pedagogia della prima infanzia, la pedagogia della famiglia e delle relazioni educative» ha sottolineato la promotrice dell’iniziativa, la ricercatrice dell’Università Cattolica Elisabetta Musi. «Abbiamo voluto proporre un approfondimento rivolto non solo agli studenti, ma anche alle operatrici del territorio che si occupano del “venire al mondo” (ostetriche e infermiere del reparto di neonatologia) allo scopo di promuovere un dialogo interdisciplinare e, in prospettiva, interprofessionale».