«Che cosa è l’uomo perché te ne ricordi, il figlio dell’uomo perché te ne curi?»
(salmo 8)
«Con la medesima domanda, stupita, del salmista guardo l'opera di Oldani e cerco... anzi interrogo l’artista e la sua spiritualità, affinché mi offra una risposta. L’uomo è il cerchio, l’anello di perfezione e di congiunzione, la linea di continuità non interrotta tra due esseri, l’ʾĀdam e l’ʾĀdamā, l’uomo e la donna. L’uomo è lo spazio vuoto dell’infinita Presenza, l’Imago Dei a cui tutto si richiama, in cui la nudità dei corpi è sola Bellezza, non ancora sporcata dall’indecenza».
Con queste parole don Giovanni Lombarda presenta Genesi, la nuova scultura di Luigi Oldani che in questi giorni grazie all’impegno della del Centro pastorale della Cattolica è esposta all’ingresso della Cappella della sede milanese di largo Gemelli.
Genesi, secondo padre Lombarda, esprime nella semplicità ed essenzialità delle sue linee le due grandi verità dell'umanità: la perfezione tracciata dal Creatore nella creatura uscita dalle sue mani e la dualità originaria, maschio e femmina, che dice relazione.
«Oldani – prosegue Lombarda nella sua presentazione - riesce ad esprimerle splendidamente poiché l’opera è perfetta, manchevole di nulla, bella e le figure sono aperte, mai reclinate su di sé , al con-tatto di tutta l'esistenza con l'altro dalle mani ai piedi. «Davanti a Genesi - conclude - ho la sensazione di stare davanti ad uno specchio rotondo; pur non riflettendomi mi vedo, mi guardo e mi interrogo: “Che cos’è l’ uomo?”. Non una voce, non una parola, non un messaggio, ma il vuoto risponde... e non può che essere così. Non raffigurato, non immaginato, non scolpito perché è Dio!».