Il mondo del lavoro come una foresta in cui districarsi e lo studio come la bussola per non smarrire mai la strada. Così dipingono il rapporto tra l’Università e l’attività professionale due esperti del settore come Federica Micardi e Aldo Magnone che, dopo la laurea in Cattolica, hanno arricchito con diverse esperienze professionali la loro formazione iniziale. Ospiti della presentazione dei corsi di Economia, hanno offerto consigli validi per tutti gli studenti che si sono affacciati in largo Gemelli a Milano per l’Open day Magistrali: tre giorni in cui presidi e docenti delle facoltà hanno presentato agli studenti l’offerta formativa successiva alla laurea triennale, con una buona risposta da parte del pubblico interessato. In aumento la partecipazione a tutti gli incontri e, soprattutto, in crescita la presenza di studenti che hanno frequentato la triennale in altra università.
Micardi e Magnone hanno presentato il loro approccio al mondo del lavoro: Federica con un percorso molto variegato tra diverse attività prima di arrivare alla redazione del Sole 24 Ore come giornalista; Aldo con un viaggio internazionale tra le multinazionali e i grandi gruppi italiani, sempre nella gestione delle risorse umane, approdato alla creazione di una propria società di consulenza come Arethusa, di cui è partner.
Per la Micardi la cosa che conta è cercare un lavoro che appassioni, perché gli si dovranno dedicare molti anni. C’è chi ha le idee chiare e chi, come lei, ha avuto bisogno di provare, per tentativi ed errori, vari settori, dal cinema al commercialista, dalla segreteria di redazione al giornalismo. «Lo stage – ha detto agli studenti – è importante anche per capire cosa non volete fare. Il mondo del lavoro è uno zoo in cui c’è il leone e c’è il panda: bisogna imparare a muoversi». Per esempio abituandosi ad approcciarlo: «Fate molti colloqui, perché i primi vengono sempre male – ha suggerito ai giovani in procinto di scegliere la laurea magistrale -. È come truccarsi: le prime volte di solito non viene mai bene. Partecipare a selezioni di lavoro quando non si è veramente interessati è un modo per arrivare pronti all’appuntamento che si desiderava da sempre».
Per Magnone, che è abituato a stare dall’altra parte della scrivania, sono due gli ingredienti che gli studenti devono procurarsi prima di arrivare nel mondo del lavoro: vivere l’università come un’occasione unica di costruirsi un’eccellenza cognitiva, cioè dotarsi di strumenti per gestire i cambiamenti; e poi, scegliere il campo giusto in cui giocare la propria partita, ovviamente senza dimenticare di fare attenzione ai contesti di business che hanno mercato. «Le competenze sono indispensabili – ha detto - ma sono la precondizione per avere successo: serve anche sapere gestire comportamenti organizzativi, perché oggi viviamo nel mondo della percezione».