Il regista Silvio Soldini sarà in largo Gemelli il 21 novembre, ospite del ciclo di incontri "Professioni di cultura", a cura del professore Andrea Kerbaker per il corso di Istituzioni e politiche culturali. Il percorso indaga il labile confine tra cultura e spettacolo attraverso le testimonianze di professionisti che desiderano condividere le proprie esperienze con gli studenti.
Soldini lascia a 21 anni la facoltà di scienze politiche e si trasferisce a New York per studiare cinema alla New York University. Da questa esperienza nasce Drimage, il suo primo cortometraggio. Torna a Milano nel 1982 dove inizia a lavorare come traduttore di telefilm americani e come aiuto regista pubblicitario. La voglia di cinema si alimenta grazie all'amicizia con un gruppo di appassionati (come Luca Bigazzi che sarà poi il suo direttore della fotografia) con i quali realizza Paesaggio con figure (1983) e Giulia in ottobre (1985).
Insieme a Giorgio Garini e Daniele Maggioni fonda la casa di produzione Monogatari con la quale realizzerà, nel 1990, il suo primo lungometraggio L'aria serena dell'ovest, in concorso a Locarno, uno tra i film più rappresentativi di quella tendenza alla rinascita che fu chiamata Nuovo Cinema Italiano. Tra i più autorevoli rappresentanti del cinema d'autore italiano, realizza sia film impegnativi, come Brucio nel vento, Un'anima divisa in due e Le acrobate, sia commedie sentimentali e rocambolesche, come Pane e tulipani e Agata e la tempesta.
Tra le sue ultime fatiche, divise con Giorgio Garini, il docufilm Per altri occhi, racconto vivace e sorprendente di un gruppo di persone straordinarie che hanno in comune l’handicap della cecità. Il docufilm è stato proiettato nelle maggiori sale italiane il 9 ottobre scorso in occasione della Giornata Mondiale della Vista.