Un titolo suggestivo quello che il Centro di Cultura e Iniziativa Teatrale “Mario Apollonio” (Cit) ha dato all’incontro organizzato insieme all’Azienda Ospedaliera di Legnano e alla Provincia di Milano. La cultura che cura: il teatro come risorsa per la salute mentale.
Il convegno, che si è tenuto il 7 ottobre nella sede di largo Gemelli a Milano, ha riflettuto intorno a due esperienze, quella di Olinda dell’ex Ospedale psichiatrico Paolo Pini a Milano e quella del Teatro come ponte per la comunità dell’Unità Operativa di Psichiatria di Magenta. Entrambe, attive da molti anni in territori geograficamente prossimali, sebbene caratterizzati da sistemi sociali differenti, fanno del teatro una risorsa per la salute mentale e per la riabilitazione delle persone entro una logica di partecipazione comunitaria.
La pratica teatrale riesce a essere un sostegno per la società civile quando supera le inutili divisioni che separano il teatro d’arte da quello sociale e popolare, il teatro che si fa dentro ai teatri da quello che si disloca, abita nei luoghi marginali delle carceri, degli ospedali, degli ospizi, va nelle piazze ma anche nei quartieri periferici, nelle scuole, nei parchi e si propone alle persone comuni. Insomma il teatro costruisce ponti, contaminazioni, legami concreti quando le molteplici espressioni della teatralità contemporanea si rinforzano vicendevolmente in un dialogo arricchente di scambi e di opportunità e si offrono alla comunità come luogo in cui, nello svelarsi delle fragilità e delle contraddizioni dell’essere umano, ci si incammina nella ricerca di nuove possibilità di relazione, si costruiscono opportunità per idee e desideri, si risponde al bisogno di comunicazione e collaborazione reale. Un’esperienza che ci sospinge a immaginare e progettare insieme il futuro proprio e quello della comunità.
A riflettere su queste tematiche, insieme ai numerosissimi partecipanti che gremivano lo storico laboratorio teatrale dedicato a Mario Apollonio, sono intervenuti per l’Università Cattolica Annamaria Cascetta, docente di Storia del Teatro, Claudio Bernardi, professore di Riti, miti e simboli delle organizzazione, e Giulia Innocenti Malini del Corso di Alta formazione per operatori di teatro sociale. Per Olinda e il festival Da vicino nessuno è normale hanno portato il loro contributo Thomas Emmenegger e Rosita Volani. Tra gli altri relatori, Giorgio Cerati, direttore del dipartimento di Salute mentale dell’Azienda ospedaliera di Legnano e Alessia Repossi e Vaninka Riccardi per il progetto Il teatro come ponte per la comunità di Magenta.
L'incontro è il primo di un percorso di aggiornamento per operatori della salute mentale, insegnanti, educatori, operatori teatrali e di teatro sociale, cittadini interessati a queste tematiche, realizzato dal Cit in collaborazione con l'Azienda ospedaliera di Legnano - Unità operativa di Psichiatria di Magenta - e dalla Provincia di Milano. Per informazioni cit@unicatt.it oppure teatroponte@ao-legnano.it