Pubblichiamo alcuni passaggi dell’editoriale del professor Mauro Magatti apparso sul quotidiano “Avvenire

di Mauro Magatti *

C’è un grande vuoto che occupa gran parte dello spazio politico italiano in questo momento storico. Ce lo dicono, con due linguaggi diversi, due fatti venuti alla ribalta in questi ultimi giorni.

Da un lato l’ultimo rapporto Censis, secondo il quale quasi un italiano su due (48%) spera nell’arrivo di un "uomo forte" che, senza preoccuparsi troppo del Parlamento e delle elezioni, riesca a mettere le cose a posto.
Si tratta certamente di un dato preoccupante, segno di una diffusa stanchezza nei confronti della democrazia. Quasi che si cominciasse a disperare di poter trovare la via per mettere un po’ d’ordine in un mondo che sembra scivolare nel caos. Un punto di esasperazione rispetto a classi dirigenti che dimostrano, ormai quotidianamente, una palese inadeguatezza nel gestire le sfide della vita comune.

In un modo del tutto diverso, anche tra le Sardine che hanno riempito le piazze in questi giorni si ritrova la stessa domanda di politica che non trova interlocutori. Partito da un gruppo di giovani stanchi di vedere il Paese avvitarsi in una deriva pericolosa, questo fenomeno ha avuto uno sviluppo tanto inaspettato quanto veloce: come se si fosse buttato un fiammifero in un bosco secco a causa di una lunga aridità, facendo così divampare un incendio che si è poi propagato per l’intera foresta. I migliaia di partecipanti alle manifestazioni di questi giorni non costituiscono la risposta. Ma dicono solo della enorme “sete” del terreno.

* docente di Sociologia alla facoltà di Scienze politiche e sociali dell'Università Cattolica, campus di Milano

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Foto in alto: Edvard Munch, L'utlo (particolare)