di Alessandro Terron *
Il sole, il caldo, la polvere, le montagne, il Pacifico, tutto condito da una buona dose di assignments. Ma questi fanno parte della tua vita di studente negli Stati Uniti. Potrei racchiudere in queste parole la mia esperienza di scambio universitario in California.
Il bando a cui ho partecipato, Study Abroad / Premier Scholars Program, prevedeva di passare il trimestre primaverile (Spring Quarter) nel campus di UC Davis, frequentando i corsi offerti dall’università per poi convertire il lavoro svolto in crediti italiani. Di per sé il principio è molto simile all’Erasmus.
Fin dall’inizio si viene catapultati letteralmente in un altro mondo. Le prime settimane servono proprio per ambientarsi, dall’adattarsi alla lingua a guardarsi un po’ intorno, ma non c’è da spaventarsi: la California è un posto fantastico e fa passare di mente ogni difficoltà. A un certo punto ci si sveglia scoprendo di aver conosciuto molte persone nuove e che l’America è diventata la propria casa.
Il trimestre è sicuramente la differenza che più si nota e, purtroppo, ci si riesce ad abituare a questo metodo solo verso la fine del periodo di permanenza, quando è già arrivata l’ora di tornare a casa. È tutto molto più veloce, con compiti e “parziali” che si susseguono ogni settimana in contemporanea alle lezioni. Inoltre UC Davis offre ogni giorno molte attività a cui è difficile rinunciare: concerti, mostre, festival, attività sportive e approfondimenti su progetti scientifici e artistici in atto nel campus.
Per uno studente universitario la California si presenta come un gigantesco parco giochi dove poter vivere grandiose avventure: campeggiare a Yosemite e fare surf a Santa Cruz, passeggiare per San Francisco e andare a vedere gli artisti di Venice Beach a Los Angeles. E la musica ha tutto un altro gusto quando la ascolti dove è stata scritta.
In sintesi: dal punto di vista didattico-professionale è stata sicuramente un’esperienza ai massimi livelli, potendo comprendere di persona perché UC Davis è una delle università migliori del mondo nel campo degli studi agrario-scientifici. Dal punto di vista personale il mio trimestre americano mi ha consentito di comprendere ed apprezzare altri punti di vista e modi di vivere, oltre che ovviamente migliorare il mio livello d’inglese.
* 23 anni, di Verona, primo anno della laurea magistrale in Scienze e tecnologie agrarie, facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali, sede di Piacenza