Dall’8 al 10 giugno alla sede di Piacenza ha avuto luogo il XIV Convegno nazionale dell' Associazione Italiana per la Storia dell’Economia Politica (Storep) sul tema “Investments, Finance and Instability”. La Storep riunisce docenti di materie economiche che, partendo dall’interesse per il pensiero dei grandi economisti del passato, guarda alla ricerca economica presente in maniera pluralistica e non convenzionale. Mai come in questi anni è infatti necessario saper guardare in tutte le direzioni per capire e affrontare le sfide che la realtà economica pone alle nostre società.
Come ha ricordato all’apertura la presidente dell’associazione, Maria Cristina Marcuzzo (Università La Sapienza di Roma) la Storep si pone come casa del pensiero economico critico ed eterodosso. Diversi filoni di ricerca, keynesiano, ricardiano, sraffiano, marxista, neoclassico, schumpeteriano, evoluzionista, ecc. si trovano così a interagire fra loro nella convinzione che questa apertura possa fornire contributi di ricerca originali e in qualche misura utili alla società in cui viviamo.
Il convegno è stato aperto dalla preside della facoltà di Economia e Giurisprudenza della sede di Piacenza Anna Maria Fellegara e dal direttore del dipartimento di Economia e Scienze sociali Maurizio Baussola. Vi hanno preso parte più di 120 studiosi, italiani e non, che si sono alternati in sei sessioni parallele e alcune sessioni plenarie: una lezione del professor Marco Dardi (Università di Firenze) su economia marshalliana e innovazione tecnologica; un intervento di Randall Wray (Levy Economics Institute, Bard College, New York) sulla (im)possibilità di default per gli stati, una tavola rotonda sull’attuale situazione delle discipline economiche di fronte alla crisi, a cui hanno preso parte Pietro Alessandrini (Università di Ancona), Francesco Daveri (Università Cattolica, Piacenza), Randall Wray e Antonella Stirati (Università di Roma Tre). Infine, una messa in scena dal titolo “Dialoghi di economia” sulla storia dei fratelli Lehman e della loro ditta per il commerciao di tessuti che divenne una delle principali società di servizi finanziari americane fino al suo fallimento.
Da segnalare la partecipazione, come discussant e come relatori, di un nutrito gruppo di giovani appartenenti a Rethinking Economics, il movimento nato spontaneamente fra gli studenti che, non pienamente soddisfatti degli insegnamenti economici impartiti nella quasi totalità delle università, hanno cominciato a interrogarsi e ad approfondire gli studi economici in direzioni alternative a quella dominante. «Per noi è stata un’esperienza veramente positiva, nonché un’ottima opportunità per avvicinare studenti e professori attorno a temi di comune interesse, tra cui ricerca e insegnamento dell'economia» hanno raccontato. Una giovane laureata, all’inizio del suo percorso di ricerca, ha spiegato come l’associazione abbia recentemente preso consapevolezza dell’importanza della valutazione della ricerca, fino a dire di aver individuato «alcune criticità nell’operato dell’Anvur che rischiano di minare il pluralismo nella disciplina economica». «Questo è motivo di preoccupazione, soprattutto per quegli studenti che vorranno proseguire una carriera accademica portando avanti teorie alternative a quelle dominanti, di cui ci sarebbe un gran bisogno vista la crisi economica».
Con il convegno della Storep la facoltà di Economia e Giurisprudenza di Piacenza ha vissuto e dato spazio a un momento significativo di confronto e di dibattito su diversi livelli, quello teorico, quello culturale e quello sociale.