“We are now living in the age of story”. È così che Bobette Buster, docente di sceneggiatura e script consultant per le più importanti case di produzione e major americane, ha introdotto la Summer School Engaging Culture Through Film organizzata dall’Università Cattolica in collaborazione con lo Zephyr Institute, un Istituto culturale nato da poco e attivo nell’area dell’Università di Stanford, negli Stati Uniti.
Un corso intensivo di storytelling di una settimana, che si è tenuto a giugno al Menlo College in California, nei pressi della cittadina di Palo Alto, al cuore della Silicon Valley. L’area che ospita aziende leader mondiali della comunicazione come Apple, Facebook, Google, Netflix e che si stanno sempre più spingendo verso il mondo dell’audiovisivo e dell’entertainment.
Bobette Buster ha dato il via alla Summer School presentando gli elementi fondamentali che stanno alla base della creazione di storie per il grande pubblico.
Dopo un’introduzione alla storia della nascita del cinema e dello studio system hollywoodiano, la docente ha esposto le tecniche di creazione di personaggi che siano in grado di coinvolgere emotivamente lo spettatore. Attraverso l’analisi di alcuni dei più grandi successi cinematografici degli ultimi anni, da E.T. a Il Padrino, da Star Wars a Toy Story, Bobette Buster è passata poi ad illustrare i diversi elementi che caratterizzano ciascuno dei tre atti che danno vita a un film, sottolineando l’importanza della tecnica di semina e raccolta (set up e pay off) per creare ritmo e “agganciare” lo spettatore alla storia.
Le nozioni apprese durante i primi tre giorni di corso sono state poi applicate attraverso la visione, l’analisi e il commento di due film vincitori del premio Oscar (Il Discorso del Re e A Beautiful Mind) insieme a Bobette Buster e al professor Armando Fumagalli, direttore del master in International Screenwriting and Production dell’Università Cattolica e direttore della Summer School.
Gianfranco Cordara, vice president di Disney Publishing Worldwide a Los Angeles (laureato in Filosofia in Cattolica ed ex allievo dei primi corsi di sceneggiatura dell’Ateneo) ha tenuto una lezione sull’aspetto più commerciale e di consumo dei prodotti legati al mondo dell’entertainment. Ogni prodotto legato a un film, dal Cd della colonna sonora ai pupazzi, fa parte della storia: ogni singolo aspetto del merchandising dovrebbe rinforzare il messaggio, il tema del film. È inoltre necessario ascoltare e comprendere il feedback proveniente dal consumatore, soprattutto in quest’epoca di grandi cambiamenti tecnologici, in cui l’audience si trasforma e lo spettatore diventa consumatore attivo.
La Summer School si è conclusa con un intervento del regista candidato all’Oscar nel 2013 per il bellissimo corto d’animazione Head over Heels, Timothy Reckart. Citando Blaise Pascal e Lev Tolstoj, Reckart ha sottolineato la differenza tra persuasive media e fiction: la persuasione diretta non è una caratteristica tipica della fiction; deve invece toccare i cuori degli spettatori, far “percepire” la verità, illuminare in modo diverso da come fanno dei ragionamenti freddi. Reckart è molto giovane: dopo una laurea in Letteratura e filosofia ad Harvard, si è diplomato alla Scuola Nazionale di Animazione di Londra: il successo mondiale del suo cortometraggio lo ha proiettato nel “grande cinema” e ora sta preparando un film vero e proprio che verrà distribuito da Sony a Natale 2017.
La Summer School non ha soltanto visto l’alternarsi di lezioni tenute da grandi nomi del mondo dell’entertainment, ma ha anche permesso di conoscere la città di San Francisco, grazie alla guida esperta di Matt Bowman dello Zephyr Institute e di Judy Romea e Carolyn Manion. Un’intera giornata è stata dedicata a esplorare una delle città più caratteristiche degli Stati Uniti, con le sue tipiche case vittoriane e le sue ripide vie, il maestoso Golden Gate Bridge e la cittadina portuale di Sausalito al di là della baia. Gli studenti hanno inoltre potuto conoscere ed approfondire la storia e i successi di uno dei più grandi creatori di storie del cinema mondiale, Walt Disney, attraverso una visita al Walt Disney Family Museum, aperto da poco a San Francisco, e ammirare la collezione di premi e cimeli della saga di Star Wars presso la sede della Lucas Film, dalla fontana di Yoda alla spada laser di Luke Skywalker.
Il corso è stato particolarmente utile per comprendere l’importanza dello storytelling nella vita di tutti i giorni e ha fornito degli importanti elementi di introduzione alle professioni dell’entertainment. Ormai lo storytelling è riconosciuto come fondamentale non solo nella scrittura di testi per il cinema e la televisione, ma anche in molte altri settori: dalla scrittura di romanzi alla creazione di produzioni di entertainment televisivo, ma anche nella scrittura di discorsi politici, di testi giornalistici e di campagne pubblicitarie. È centrale in tutte quelle situazioni in cui è necessario suscitare l’attenzione su persone, storie e valori.
Conoscere le tecniche di ideazione e scrittura di una storia è quindi ormai diventato un requisito importantissimo per chiunque voglia comunicare in una società complessa come quelle in cui oggi viviamo.