Idee e creatività a servizio dell’ambiente. Il graduation day del master in “Sviluppo umano e ambiente” dello scorso 20 gennaio è stato l’occasione per presentare i progetti realizzati dagli studenti del corso post-laurea organizzato dalla sede bresciana dell’Università Cattolica. Una carrellata fra i diversi project work dove spunti e indicazioni per degli inediti sviluppi sul tema non sono di certo mancati.
I lavori finali degli studenti del corso promosso dall’Alta Scuola per l’Ambiente (Asa) hanno spaziato su diversi fronti: dal calcolo della carbon footprint per gli eventi culturali, allo studio della nuova “Politica nazionale dei rifiuti solidi” brasiliana, per arrivare ai progetti di recupero dei siti estrattivi e a quelli educativi rivolti agli insegnanti in vista di Expo 2015. Biologia, progetti educativi, comunicazione e soluzioni ingegneristiche: il tema della sostenibilità ambientale è stato attraversato in lungo e in largo. L’ambiente è per sua natura un argomento trasversale e, quindi, deve essere sempre esaminato in un’ottica a 360 gradi. Multidisciplinarietà quindi, ma anche approccio g-locale. I lavori realizzati dai corsisti si sono, infatti, indirizzati da una parte a progetti riguardanti il tessuto economico e sociale lombardo, dall’altra si sono aperti a un respiro di livello europeo e internazionale.
Tra i progetti rivolti all’ambito più locale da ricordare il lavoro realizzato da Chiara Pettoello, dal titolo “Questo è Canè!”, sul recupero in un’ottica ecosostenibile delle tradizioni e del dialetto della montagna: una valorizzazione del patrimonio, allo stesso tempo, ambientale e culturale di quei luoghi. Tra gli obiettivi del progetto anche quello di incentivare le relazioni tra le persone che vivono e lavorano in quelle zone attraverso l’uso e il ripristino dei sentieri. E il progetto di Chiara per un percorso per disabili all’interno delle Torbiere del Sebino stilato l’anno scorso al termine del corso di perfezionamento in progettazione educativa sostenibile verrà presto realizzato grazie a un contributo della Regione Lombardia (Vedi approfondimento a lato).
Il lavoro di Emanuele Cabini si è rivolto, invece, al recupero dei siti minerari. In particolare il suo progetto – realizzato in collaborazione con Italcementi – ha descritto i cambiamenti morfologici e ambientali che hanno interessato la zona di Colle Pedrino – la cava calcarea di monte più grande della Lombardia –, analizzando l’evoluzione nel tempo delle diverse tecniche di recupero adottate sul sito.
Elena Cozzi, che ha collaborato con il Consorzio MuovoSviluppo, si è focalizzata invece su un progetto di car-sharing riguardante la città di Brescia. L’intento è stato quello di indurre i cittadini a comportamenti virtuosi che possono contribuire a migliorare la viabilità e la vivibilità delle nostre città. Un modello di eco-sostenibilità (denominato ecolife) esportabile quindi anche ad altre realtà italiane.
Per ciò che concerne i progetti di carattere internazionale da menzionare quello dell’avvocato brasiliano Alexandre Passos sulla nuova “Politica nazionale dei rifiuti solidi” che ha preso avvio nel paese sudamericano proprio nell’ultimo anno con la legge n. 12.305 del 2 agosto 2010. Il lavoro, dopo aver toccato le diverse fasi della normativa brasiliana in materia, si è focalizzato sulle problematiche ancora in essere e le modalità con cui risolvere questa difficile situazione.
Infine da ricordare una collaborazione, ovvero quella ipotizzata da Floriana Bolsieri con il progetto “Pura Vida”. Una partnership che vedrebbe coinvolte l’Università Cattolica del Sacro Cuore e l’Università per la Pace (Upeace, University for Peace) istituzione delle Nazioni Unite che ha sede in Costa Rica. “Pura Vida” è una classica forma di saluto nel paese centroamericano; un termine che rende bene l’idea sullo stile di vita pacifico e in armonia con l’ambiente che vi si può respirare. Il progetto nasce dalla necessità di ampliare gli estendere lo sguardo a realtà testimoni di un innovativo sistema di sviluppo eco-compatibile ed eco-sostenibile.
Christian Besemer , infine, ha realizzato un piano di comunicazione per Manerba del Garda, un comune situato in uno degli angoli più suggestivi del lago, che ha subito nel corso degli ultimi decenni un intenso processo di crescita e di urbanizzazione. L’obiettivo richiesto dall’amministrazione era quello di elaborare un sistema integrato di comunicazione ambientale o soprattutto “di sostenibilità”: un mix crossmediale che si avvale in buona misura dei benefici anche economici che derivano dall’utilizzo del web.