Un pullman a due piani, in un assolato pomeriggio che preannuncia l’inizio dell’estate, ha accolto un pubblico numeroso e curioso. Lo scorso 23 maggio circa cento le persone sono partite alla volta del confine esterno di Milano, il cerchio più grande della ragnatela che circoscrive la città. Un viaggio sulla linea delle tangenziali, ai bordi della quale sorgono piccoli comuni, paeselli e qualche sparuto gioiello architettonico.
La suggestione che ha portato la classe del master Mec, da sempre impegnata in progetti formativi molto sensibili al tema della città e della sua trasformazione, nasce dalla lettura di un testo, Tangenziali. Due viandanti ai bordi della città (edizioni Guanda, 2009) di Gianni Biondillo e Michele Monina, risultato di un viaggio a piedi lungo le tangenziali di Milano. Per questo motivo gli studenti, guidati da Martina Angelotti, Luca Monti e Paolo Dalla Sega, hanno deciso di organizzare una giornata dedicata alla visione e all’ascolto di alcune delle pietre miliari, quelle più significative, che segnano la traiettoria della tangenziale, proponendo un giro completo attorno alla città di Milano. Luoghi borderline, territori apparentemente senza nome e identità, edifici abbandonati dai circuiti turistici e dai piani regolatori, ma allo stesso tempo densi di storia, da raccontare, guardare, scoprire, riscoprire affinché possano continuare a vivere. Luoghi diversi che esprimono una struggente malinconia, a lungo rifuggiti, esiliati dalla memoria, ma sempre più spesso oggetto di narrazioni ed espressioni creative.
L’istituto Marchiondi Spagliardi, un ex riformatorio nel quartiere di Baggio raccontato da Luca Molinari, l’architetto che quest’anno curerà il padiglione Italia della Biennale di Venezia; la zona delle nuova fiera di Rho progettata da Massimiliano Fuxas che ha ispirato l’intervento di Tommaso di Labranca; l’Abbazia di Viboldone, un gioiello architettonico con affreschi del 300: sono le tappe che hanno segnato il tragitto della gita, che si è conclusa, con grande accoglienza delle istituzioni locali al parco di San Maurizio al Lambro, costruito sui residui ferrosi della ex Fabbrica Falck.