Un settore dinamico e in buona salute, costretto però a fare i conti con mille ostacoli. Quello della scolastica, infatti, è uno dei comparti più dinamici dell’industria editoriale: se da un lato può contare su una relativa stabilità del mercato e su una buona redditività, dall’altro deve far fronte al variare delle indicazioni ministeriali e alle esigenze delle nuove generazioni di studenti e insegnanti. Un insieme di condizioni che rendono necessaria una continua sperimentazione, che investe sia i contenuti sia i supporti tecnologici. Di questo si è discusso - anche grazie al contributo di professionisti del settore - nell’incontro Editoria scolastica tra multimedialità e spending review, il primo appuntamento del nuovo ciclo Editoria in progress, promosso anche quest’anno dal master Professione editoria dell’Università Cattolica di Milano, in collaborazione con l’Associazione italiana editori.
Il dibattito, moderato da Paola Di Giampaolo, coordinatrice del master e docente di Web, e-commerce e metadati per l’editoria, è stato aperto da Pier Cesare Rivoltella, professore di Didattica e tecnologie dell'istruzione all'Università Cattolica, che, forte della propria esperienza come direttore del centro di ricerca sull'Educazione ai media, all'informazione e alla tecnologia (Cremit), ha mutuato dall’opera di James Paul Gee “Come un videogioco” i tre principi di un’efficace didattica basata sulle nuove tecnologie: il principio della pratica, in base al quale gli studenti accettano di fare molta pratica se posti di fronte a un compito sfidante e non noioso; il principio del significato situato, che prevede la contestualizzazione in un’esperienza concreta di ogni significato oggetto dell’insegnamento; il principio multimodale, secondo cui la conoscenza si costruisce secondo diverse modalità ed esistono diversi accessi a sapere.
Maria Vittoria Alfieri, responsabile digital teaching & learning Rcs Education, ha presentato Mosaico, il motore che effettua ricerche semantiche all’interno del patrimonio di contenuti di Rcs e consente di aggregarli per i propri fini didattici. Giacomo Grimoldi, responsabile ricerca e sviluppo multimedia Pearson, si è soffermato sull’importanza della misurabilità dei risultati ottenuti durante il processo di apprendimento per dimostrare l’efficacia delle soluzioni proposte. Fabio Ferri, multimedia editor per Mondadori Education, ha infine mostrato al pubblico un esempio di MEbook, il libro multidevice sviluppato da Mondadori, che rende possibili nuovi approcci alla Commedia dantesca pur conservando l’autorevole commento della storica edizione Bosco-Reggio.
Un mondo in fermento quello dei libri di testo, che deve scontrarsi con mille ostacoli che ne frenano l’innovatività, a cominciare dall’arretratezza della dotazione tecnologica delle scuole italiane e dallo spaesamento degli insegnanti, che anche quando hanno dimestichezza con le nuove tecnologie non vengono formati per applicarle alla didattica. Ma anche i tetti di spesa imposti per legge rappresentano un limite per l’editore, perché un prodotto multimediale è dispendioso da realizzare ed è gravato dall’Iva al 22%, più alta di quella sul libro cartaceo (che ammonta invece solo al 4%). Non ultimo, il problema degli standard tecnologici in continua evoluzione e della difficoltà di realizzare prodotti digitali interoperabili e durevoli nel tempo. Per operare in questo scenario in costante cambiamento è necessaria, come scriveva Isaac Asimov citato da Fabio Ferri, “un’attitudine mentale fantascientifica”, è necessario ragionare e prendere decisioni non in base a come il mondo appare oggi, ma in base a come apparirà in futuro.
I prossimi appuntamenti del ciclo Editoria in progress si terranno l’8 aprile, “Traduttori e grandi successi editoriali”, e il 13 maggio, “Editoria turistica tra carta e nuovi percorsi digitali”, sempre alle 16.30 presso l’Università Cattolica, via Nirone 15, aula NI110.