Filologa e imprenditrice. Potrebbe essere riassunta in due parole la storia di Michela Gualtieri (nella foto), una delle vincitrici della prima edizione di Dr. Start-upper, il percorso nato da un’idea di Università Cattolica e Camera di Commercio di Milano per sensibilizzare alla cultura imprenditoriale gli studenti post-laurea negli ambiti umanistico e delle scienze sociali. Michela sta perfezionando la sua start-up Tribook, una piattaforma web per le librerie indipendenti di Milano, che consentirà ai librai di offrire servizi online e, al contempo, di creare una community intorno alle librerie, riconnettendo così il digitale con il fisico. In meno di un anno, da semplice idea, Tribook sta diventando una realtà ed è tra i finalisti della prestigiosa business competition StartCup Milano Lombardia.
La sua storia è stata presentata durante il convegno “Creatività imprenditoriale e innovazione”, che lo scorso 20 ottobre ha lanciato la seconda edizione di Dr. Start-upper. Michela ha raccontato dei dubbi iniziali legati alla sua partecipazione a un percorso imprenditoriale, così distante dalla sua laurea in Lettere e dal suo master in Editoria. «Il giorno prima della scadenza dell’invio dell’application per Dr. Start-upper, a novembre 2013, il mio stage non è stato rinnovato. L’ho considerato un segno e mi sono convinta a scommettere su me stessa e su un’idea che avevo qualche tempo, ma che pensavo di realizzare tra molti anni».
Un percorso simile è quello di Serena Mazzoli (nel video qui sotto intervistata da Youcatt, sede di Brescia), altra vincitrice di Dr. Start-upper 2013/2014: la sua app I don’t waste, pensata per combattere lo spreco alimentare promuovendo al contempo uno stile di vita sano, ha vinto il concorso Innovation Challenge promosso da International Institute of Business Analysis (Iiba), legato ai temi di Expo 2015. «Stiamo lavorando per l’installazione di un cubo sensoriale nel 2015 - spiega Serena - che permetta ai fruitori un’esperienza a 360 gradi delle conseguenze legate allo spreco di cibo. Il cubo verrà ospitato in diversi luoghi: siamo in trattative con il partner più ambito che è, naturalmente, Expo».
Cifra comune delle idee imprenditoriali uscite da Dr. Start-upper è la vocazione all’innovazione sociale. Nel corso del convegno Mario Calderini, consigliere al Miur per le politiche di ricerca e innovazione, ha indicato la sfera delle start-up in questo ambito come una delle più promettenti nel futuro, in termini sia di motivazioni degli aspiranti imprenditori, sia di segmenti di mercato ancora disponibili. Ed è soprattutto nell’ambito dell’innovazione sociale dove si vede che la vera differenza che contraddistingue un’impresa di successo viene fatta, ancor prima del business plan, dalle “caratteristiche delle persone”, ovvero, come ha spiegato uno dei massimi venture capitalist italiani, Massimiliano Magrini, “dalla capacità di esecuzione, di trasformazione delle idee in atti concreti”.
Il primo obiettivo di Dr. Start-upper è esattamente questo: sviluppare negli studenti e nei dottorandi una dimensione imprenditiva, attraverso un percorso/laboratorio dove far nascere e plasmare le idee di business da portare sul mercato.
Un ulteriore segnale che incoraggia i partecipanti della nuova edizione a mettersi in gioco è arrivato da Banca Popolare di Milano che ha creduto nel progetto di Università Cattolica e Camera di Commercio di Milano, mettendo a disposizione dei vincitori del 2015 un premio economico.