Tre luoghi che parlano da soli e che rendono più significativa l’esperienza di studio. A Stresa si tiene la seconda edizione della Scuola estiva internazionale in Studi manzoniani. La Summer School è nata un anno fa con l’obiettivo di mettere in pratica ciò che lo scrittore milanese auspicava nel suo dialogo Dell’invenzione: «Studiare insieme», unica strada data all’uomo per trovare il vero, come spiega Pierantonio Frare, docente di Letteratura italiana moderna e direttore scientifico della Scuola. Una scuola ispirata al ruolo eminentemente europeo svolto da Manzoni all’interno del panorama culturale dell’Ottocento e alla rivoluzione da lui apportata ai generi della letteratura italiana.
Ravenna, luogo in cui sono custodite le spoglie mortali del Sommo Poeta, ospiterà per l’ottava volta la Scuola estiva internazionale in Studi danteschi. Tra le lezioni della proposta estiva, quella di Giuseppe Ledda, docente di Filologia e Critica dantesca presso l’Università di Bologna e membro del comitato scientifico della Scuola diretta dal professore di Filologia italiana dell’Università Cattolica Giuseppe Frasso. Ledda, presentando la Summer School, parla di Dante e la cultura religiosa medioevale: modelli biblici e agiografici nel Paradiso, focalizzandosi sui due grandi distici agiografici della terza cantica (Pd. XI-XII e XXI-XXII). E punta verso una definizione della Commedia come «auto-agiografia» dantesca.
L’«esperienza della bellezza» è il sottotitolo della Scuola Arte e Fede. Come spiega Alessandro Rovetta, docente di Storia della critica d’arte e membro del comitato scientifico della Scuola Arte e Fede insieme col professor Marco Rossi, docente di Storia dell’arte medioevale e direttore della Scuola, fare questo tipo di esperienza è possibile solo in presenza delle opere d’arte, e questo spiega la scelta del Sacro Convento di San Francesco di Assisi, uno dei luoghi più suggestivi per uno storico dell’arte, come sede della Scuola. La Summer School, giunta quest’anno alla sua seconda edizione, offrirà spazi dalle esperienze artistiche più lontane nel tempo fino all’arte e all’estetica contemporanee, senza intenti di tipo confessionale, ma con la sola preoccupazione di risvegliare nell’uomo di oggi la coscienza di una tradizione.