Il conto alla rovescia, anche a Brescia, è già cominciato. È il tempo che ci separa dalla Giornata mondiale della gioventù, in programma a gennaio 2019 a Panama. I suoi quattro punti cardinali sono Salvaguardia del Creato, Sinodo, Servizio e Santità. Al primo di questi è stato dedicato l’incontro organizzato lo scorso 1° febbraio al Giornale di Brescia, dalla Fondazione Togni Cantoni Marca, in collaborazione con l’Alta scuola per l’ambiente dell’Università Cattolica e la Fondazione Tovini.
Papa Bergoglio, nell’enciclica Laudato si’, scrive che San Francesco “ci ricordava che la nostra casa comune è anche come una sorella, con la quale condividiamo l’esistenza, e come una madre bella che ci accoglie tra le sue braccia”. È un grido d’allarme rivolto a una società moderna che sempre più tende all’egoismo e al consumismo. Secondo il Papa la cura del creato è impegno comune di tutti, credenti o non credenti. L’invito a scoprire la fede e a vivere un’ecologia della vita quotidiana trova nei giovani il desiderio di essere protagonisti della cura della casa comune, dall’istanza locale alla cittadinanza globale.
Dopo i saluti del presidente dell’Editoriale Bresciana, Giovannimaria Seccamani Mazzoli e del direttore del Giornale di Brescia Nunzia Vallini, la parola è passata a don Marco Mori, responsabile della pastorale giovanile della Diocesi, che ha introdotto il tema.
«L’ecologia della vita quotidiana deve diventare un filone di pensiero per tutta la nostra città» ha affermato Pierluigi Malavasi, direttore dell’Alta scuola per l’ambiente. L’ecologia integrale coniuga la dimensione ambientale con quella sociale ed economica, è capace di valorizzare culture, territori e persone educando al bene comune.
Anche monsignor Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica, ha posto l’accento su come papa Francesco, nella sua enciclica, abbia segnato una svolta sul tema dell’ambiente, dell’ecologia, «prima appannaggio solo di alcuni circoli, anche molto prestigiosi, ma pur sempre luoghi elitari. Bergoglio ci ha ricordato che la cura del Creato è dovere di tutti noi, dobbiamo impegnarci a fare della casa comune un luogo abitabile. Anche per il futuro».
Che cosa metteranno nello zaino i giovani che si recheranno alla Gmg? È ciò che è chiesto Michele Bonetti, presidente della Fondazione Tovini, che ha preso spunto dalle parole del beato camuno. «Serve la bussola per orientarsi. Tovini disse al figlio: “Per fare qualcosa di bene bisogna fare qualcosa di grande”. Poi serve la torcia, per illuminare, perché “i nostri giovani senza la fede non saranno mai ricchi”.
Don Adriano Bianchi, presidente della Federazione Italiana dei settimanali cattolici e direttore del settimanale diocesano “La voce del popolo”, ha parlato di ecologia dei media, «perché ormai quello che è il mondo virtuale è diventato parte della nostra vita, e quindi reale».
In chiusura dell’incontro la contessa Paola Cantoni Marca ha consegnato il premio mons. Enzo Giammancheri a Caterina Calabria, collaboratrice dell’Università Cattolica, per l’impegno nei suoi studi dedicati all’ambiente e per proseguire nell’attività di alta formazione sulla custodia del Creato.