Il caso Ilva entra in collegio. Lunedì 4 dicembre 2017 alle ore 20.45, nel salone del Marianum (via San Vittore), si parlerà delle vicende dello stabilimento siderurgico di Taranto, la più grande acciaieria d’Europa, tristemente protagonista di un ampio e decennale dibattito sull’impatto ambientale dei suoi impianti.
L’incontro aperto al pubblico “Impresa e territorio: il caso Ilva” è un’occasione di approfondimento sui drammatici eventi che hanno interessato questa realtà aziendale. A fare chiarezza sulla vicenda interverranno il consulente della struttura commissariale di Ilva e PwC partner Nicola Nicoletti, il commissario straordinario delle procedure di amministrazione straordinaria di Ilva Enrico Laghi e la docente di Ingegneria ambientale del Politecnico di Torino Mariachiara Zanetti.
Quello dell’Ilva è un tema importante e sempre molto attuale: è delle ultime settimane infatti la notizia che da gennaio partiranno i lavori di bonifica e decontaminazione dei territori circostanti lo stabilimento, attraverso la copertura dei parchi minerari, una vasta area in cui vengono stoccate a cielo aperto materie prime destinate alla produzione dell’acciaio, che nei giorni di vento scaricano sostanze dannose per la salute sul vicino quartiere tarantino di Tamburi.
Il caso dell’Ilva rappresenta una grave crisi ambientale italiana, «una situazione endemica e radicata nel tempo, a partire dalle scelte di politica industriale maturate a far corso dal secondo dopoguerra». Nel volume Tutela penale dell’ambiente e conoscibilità del precetto, pubblicato da Educatt nel 2012, Giuseppe Rotolo ne approfondisce le dannose conseguenze: «Gli studi epidemiologici che hanno riguardato la città di Taranto e l’area limitrofa alla relativa zona industriale evidenziano tutti l’eccedenza degli eventi sanitari riscontrati rispetto alla dimensione attesa sulla base delle medie regionali, riferendo tale circostanza a esposizioni di carattere sia occupazionale, sia ambientale».