Uno spazio di coworking basato su un’idea originale: ospitare sia start-up “tradizionali”, che vogliano dare un impatto economico e sociale positivo sul territorio, sia Ong e associazioni, portatrici dei medesimi valori nel loro Dna. Yoroom è partito il 1° settembre e tra i suoi fondatori c’è Luca Diodà, 39 anni, milanese, laureato in Economia, un master in Cattolica. «Vorremmo che questi mondi, indipendentemente dal loro regime giuridico, collaborino e stringano una rete di rapporti, affinché si creino una contaminazione e uno scambio di competenze» afferma Luca.
Yoroom nasce in zona Isola, a Milano, dalla ristrutturazione di un vecchio opificio, facendo rivivere così uno spazio industriale abbandonato, al cui interno ospita postazioni di lavoro dedicate e flessibili, e uffici privati. «Non si limita a fornire uno spazio di lavoro condiviso, ma ha anche carattere innovativo e d’impatto sociale: ambisce a creare una comunità socialmente responsabile» racconta Luca. «Infatti, i nostri obiettivi sono di attuare e stimolare business socialmente responsabile da parte delle aziende che entreranno a far parte del nostro progetto e di divenire un soggetto attivo nella vita culturale, economica e sociale del quartiere e della città».
In particolare, Yoroom sosterrà le imprese più giovani e ospiterà gratuitamente un’organizzazione che si occupa di migrazione e rifugiati. «Questa tipologia di impresa è considerata “start-up innovativa”, e in quanto tale può favorire di una serie di agevolazioni fiscali: si ha accesso a un network di imprese, tramite la Camera di Commercio e Assolombarda, e si può beneficiare più facilmente di accesso al credito, per contribuire alla valorizzazione e sviluppo dei progetti. Inoltre, ci prefiggiamo di ottenere un riconoscimento come Società Benefit, un nuovo status giuridico introdotto in Italia all’inizio del 2016».
Di cosa si tratta esattamente? «Le Società Benefit o Benefit Corporation (B-Corp) sono aziende di capitali che, all’interno della loro attività economica, forniscono un significativo contributo allo sviluppo, all’ambiente e alla dimensione sociale, perseguendo finalità di beneficio comune e operando in modo responsabile, sostenibile e trasparente. Essere una società Benefit significa cambiare il modo stesso in cui si lavora, compresi tutti i modelli di gestione, e di rinnovarsi continuamente per massimizzare l’impatto positivo verso i dipendenti, i fornitori i clienti e la comunità in cui opera, l’ambiente e tutti gli stakeholder. In altre parole, l’impatto positivo sulla società che porta alla creazione di valore condiviso costituisce il ‘Core business’ di queste realtà».
Quali sono i vantaggi per cui scegliere uno spazio di coworking e quali le caratteristiche che lo rendono una scelta competitiva? «Oltre a offrire in locazione degli uffici privati e delle postazioni di lavoro attrezzati in modo idoneo, sono previsti spazi di ristoro, sale riunioni e aree relax; in secondo luogo, verranno organizzati corsi, iniziative, conferenze e approfondimenti tematici volti a favorire nuovi progetti e opportunità; infine, saranno garantiti servizi di consulenza e di supporto legale, per lo sviluppo di progetti imprenditoriali, con la possibilità di accedere a finanziamenti agevolati. I vantaggi sono molteplici, dagli sconti per i partner, alla possibilità per le aziende ospitate di entrare in contatto con altre tipologie selezionate di clienti (freelance o start-up, Ong o agenzie di comunicazione) e di creare un network e una rete di conoscenze».
Che tipo di progetto avete in mente? «Esistono diverse modalità di azione. Per esempio spazi di coworking dedicati a specifiche categorie di lavoratori, come per alcune professioni artistiche, oppure altri con un approccio più eterogeneo. Nel nostro caso, indiremo un bando per selezionare e promuovere la nascita di start-up dedicate ad ambiti diversi, ma ispirate a modelli imprenditoriali responsabili sul piano sociale, ambientale e culturale: sia aziende “tradizionali”, come le cosiddette BCorp, sia Ong e associazioni, portatrici degli stessi valori. Noi faciliteremo lo scambio tra queste diverse realtà attraverso l’organizzazione di iniziative e corsi rivolti ai clienti: lo spazio di lavoro diventa così un luogo dove dare e avere spunti, apprendere da altri, in cui un’idea può nascere da un caffè preso la mattina. E poi ci saranno attività aperte al quartiere quali corsi di lingua, serate letterarie a tema».
Che cosa si attende adesso? «Yoroom verrà inaugurato il 23-24 settembre, durante la festa del quartiere Isola. Il suo marchio distintivo è rappresentato dai valori sui cui si fonda, condivisi da chi ne fa parte. Noi ci impegniamo a creare una comunità economica socialmente responsabile, che abbia un impatto positivo sul territorio. Sperando che possa diventare un punto di riferimento per il quartiere e per Milano».